10 ott 2017
“First Fashion Education Market Monitor Summit”: le tavole rotonde
10 ott 2017
Nel corso del primo “Fashion Education Market Monitor Summit”, organizzato da Istituto Marangoni e Deloitte il 10 ottobre a Milano, si sono svolte due tavole rotonde, moderate dalla giornalista Maria Latella, che hanno visto protagonisti da un lato operatori della fashion industry e dall’altro le principali fashion school italiane.

Dal primo panel, composto da Chiara Majoli, HR & Organization Director HQ di Ermenegildo Zegna, Luigi Castellani, Presidente di Suitex International Management Consulting, e Marc Sondermann, CEO & Editor-in-Chief di Fashion Magazine, è emerso chiaramente come sia necessario creare un legame più forte tra scuole, soprattutto quelle tecniche, e aziende, in quanto alcune professionalità si possono imparare solo lavorando sul campo.
Majoli ha inoltre evidenziato come una delle caratteristiche più ricercate al giorno d’oggi nei candidati sia la capacità di creare una connessione emozionale con il cliente, sia attraverso l’analisi scientifica dei dati e dei comportamenti, sia attraverso l’empatia e lo storytelling: “il candidato ideale ha studiato economia, matematica o fisica, si è formato in società di consulenza ma deve anche avere attitudini di engagement per coinvolgere il consumatore”.
In tal senso, Sondermann ha sottolineato come oggi il fashion system non sia più guidato dall’offerta, ma dalla domanda e che bisogna quindi saper ascoltare e osservare quello che succede per strada e sui social, conquistare i millennials, “perché oggi non sono più le figlie che si ispirano alle madri, ma l’opposto”. Per Castellani, infine, le nuove professionalità che dovranno emergere nei prossimi anni sono relative all’ambito dello sviluppo prodotto in senso lato, alla logistica e al web.
La seconda tavola rotonda ha visto riuniti i rappresentati di alcune tra le principali fashion school italiane: Sara Azzone, Direttrice di IED Moda Milano, Alberto Bonisoli, Direttore di NABA, Andrea Lupo Lanzara, Vice Presidente di Accademia Costume & Moda, e Malcolm McInnes, Group Director of Education di Istituto Marangoni.
Da questo secondo panel è emersa l’esigenza, per le fashion school italiane, di fare sistema per attirare sempre più studenti, anche dall’estero. Un sistema che deve coinvolgere anche le Istituzioni e le principali realtà del fashion system italiano, come Camera Nazionale della Moda Italiana e Pitti, affinché l’Italia abbia nella formazione lo stesso indiscusso valore che ha nella produzione.
Anche le scuole di moda hanno inoltre espresso la necessità di una maggiore integrazione tra istituti e aziende, auspicando che le imprese entrino nelle scuole e non solo viceversa, anche per trovare talenti che oggi spesso vengono cercati all’estero. È necessario preparare gli studenti a quello che sarà il sistema moda tra una decina d’anni, quando affronteranno le loro vere sfide professionali.
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