“Factory” by Tommy Hilfiger: co-lab d’effetto con Richard Quinn, svelata sotto una pioggia torrenziale
Giove Pluvio è stato crudele con Tommy Hilfiger domenica scorsa, ma in compenso le muse hanno brevemente cantato per la sua sfilata bagnata dalla pioggia sulle rive dell'East River di New York. Il momento clou è stata l'ultima collaborazione del designer, questa volta con l'inglese Richard Quinn, che va pazzo per le stampe. La partnership è stata abbinata a una signature collection che incorpora un nuovissimo logo Tommy Hilfiger, disegnato dall'artista Fergus Purcell.

“Collezionavo maxi camicie a quadri Hilfiger quando ero al liceo. Ne avevo davvero molte. È stato un bell’omaggio”, ha rivelato Richard Quinn durante un'anteprima in passerella con Tommy Hilfiger, presso la sede del brand americano, su Madison Avenue.
Quinn ha inserito nel proprio tributo un tartan scozzese degno di Johnny Rotten (il cantante dei Sex Pistols), dopo aver lavorato a stretto contatto con il team creativo di Hilfiger.
“Adoro il mix di influenza punk e stile universitario, tra il tipo sportivo e la cheerleader”, ha riso Tommy Hilfiger. La maggior parte degli outfit dello stilista americano presentava il nuovo logo di Fergus Purcell.
Richard Quinn gestisce un piccolo, ma molto attivo, team di cinque persone a Londra, che crea le proprie stampe interne e fornisce pure altre etichette. I sei lavorano a partire dai propri disegni, che vengono poi digitalizzati e stampati utilizzando stampanti touchscreen larghe due metri.
“Ho sempre amato il colore e le stampe, e l'idea di creare un tessuto a sé stante, come con il jacquard. Oppure prendere un tessuto normale e trasformarlo in qualcosa di veramente molto lussuoso”, ha spiegato il barbuto e corpulento britannico.
Figlio di due immigrati irlandesi, Richard Quinn si è costruito una reputazione di portata mondiale quattro anni fa, dopo aver vinto la prima edizione del Queen Elizabeth II Fashion Prize, assegnato dall’appena defunta regina a Londra.

Quando gli chiediamo i suoi piani per la London Fashion Week della prossima settimana, rivela che la propria sfilata della domenica sera sarà rimandata a dopo il funerale reale, previsto per lunedì 19 settembre.
Quanto alla linea principale di Tommy Hilfiger, essa giocava soprattutto sui loghi e sui classici del brand rivisitati. La silhouette è voluminosa, con diversi giacconi, formidabili e audaci parka ricoperti di loghi, e anche chino oversize.
“Volevamo un grande set aperto per costruire una scenografia enorme, e non ce ne sono molti a New York. E poi, abbiamo una splendida vista della città da questo cinema drive-in”, ha detto lo stilista.
Tommy Hilfiger ha avuto l'idea di questa partnership con Richard Quinn dopo aver visto Kylie Minogue indossare i capi dello stilista ai British Fashion Awards. “Mi sono detto: questa roba è davvero incredibile. E ora, nella sua collezione con noi, vedo molti riferimenti a Malcolm McLaren e Vivienne Westwood intorno al 1967!”, si è rallegrato Tommy Hilfiger.
Per la sua collezione principale, Tommy ha attinto ai propri archivi degli anni '90, aggiornando la silhouette per adattarsi alle tendenze odierne. Tutto basato sulla leggendaria “Factory” di talenti creativi di Andy Warhol, che si trovava a Union Square, New York.
“Non facevamo oversize da un po', ma le nostre proporzioni sono cambiate. Vita molto alta, gambe molto larghe, capi enormi”, ha precisato Tommy Hilfiger, che ha presentato imponenti magliette da rugby, maglioni a quadri in mohair grigio scuro, minigonne indossate con stivali da pirata giganti, cardigan in tartan nero e verde del clan McArthur e splendidi cappotti da Seconda Guerra Mondiale.

Un nuovo monogramma è una nuova identità per muoversi verso il futuro, come fa Tommy Hilfiger nel mondo virtuale, grazie alla partnership con lo specialista dei videogiochi Roblox. Un nuovo gioco è stato lanciato contemporaneamente al défilé, consentendo al marchio di offrire ai fan nello stesso momento articoli di abbigliamento reali, NFT e capi “see now buy now”.
“I giovani cercano soddisfazioni immediate”, ha sottolineato il designer, indicando due potenziali bestseller. Ad esempio, ha mostrato un maglione da cricket logato, che venne disegnato per Michael Jackson nel 1983, che rinasce con un nuovo logo. O una giacca varsity decorata con papaveri e girasoli di stoffa.
La collaborazione con Richard Quinn prevede anche piumini al 100% reversibili in parecchie versioni, indossate dal gran numero di rapper che hanno partecipato alla sfilata. Ma l'idea più cool è il logo grafico di Tommy Quinn sui jeans da cowboy e una giacca da hipster alla moda.
A contribuire a questa ondata di ringiovanimento c’era anche il cast, che includeva Dylan McDean, il figlio sedicenne della famosa stilista inglese Tabitha Simmons.
La collezione, che sarà distribuita nei principali negozi Hilfiger, ha cominciato a vendersi con effetto immediato, mentre la sfilata era ancora in corso, proprio mentre il cielo cominciavano a riversare una bomba d'acqua sul pubblico. Eppure lo show era così elettrizzante che nessuno ha cercato di mettersi al riparo.
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