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Ansa
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Pubblicato il
28 apr 2009
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''Roitfeld non scalzera' Wintour''
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Ansa
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28 apr 2009
28 apr 2009
"E' falso che Carine Roitfeld (direttore di Vogue Francia, ndr) succederà ad Anna Wintour", famoso direttore di Vogue Usa, come non è vero che quest'ultima stia per ricoprire un incarico culturale nello staff del presidente Obama. A smentire queste voci, circolate a lungo negli ultimi mesi, è Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia, in una intervista a KlausCondicio la trasmissione di Klaus Davi su YouTube.
Carine Roitfeld |
Wintour, famosa anche per la parodia che ne è stata fatta con il personaggio di Miranda nel film Il diavolo veste Prada, nel suo rapporto con l'Italia sarebbe vittima di un equivoco generato dalla stampa che l'accusa di voler ridimensionare le sfilate italiane: "Lei non odia Milano, semplicemente non vuole restare in questa città più di 5 giorni, e lo stesso vale per Parigi dove neppure io resto di più...".
Il calendario delle manifestazioni di moda infatti è diventato troppo lungo: tra passerelle maschili e femminili, nella sola stagione invernale "iniziamo a vedere sfilate l'8 gennaio - fa notare Sozzani - e smettiamo il 15 marzo, senza sosta. Per vedere poi cosa?". Esperta di fashion system, Sozzani ritiene anche che non esista una lobby gay della moda: "é solo un mito". Accusata spesso di dare spazio solo ai fotografi stranieri, il direttore di Vogue Italia, si difende così: "Non è colpa mia. Io vedo i difetti di tutti. Adesso ho provato a inserire degli italiani, ma è faticoso, anche perché non abitano in Italia, ma a New York o a Parigi".
Anche sulle modelle italiane Sozzani è severa. Con l'eccezione di Mariacarla Boscono e di Eva Riccobono, le italiane, per il fatto di essere belle pensano di aver già tutto: "a differenza delle straniere che fanno anche le cameriere per mantenersi, qui pensano a sposare un uomo ricco. E la colpa è delle famiglie". Quanto al ruolo di Roma nel sistema della moda: C'é Whòs on next, il concorso (da lei ideato, ndr) per talenti emergenti, ma l'alta moda non c'entra" con Roma che "deve diventare quello che in realtà è sempre stata: una vetrina per le nuove leve".
Infine una critica alla moda vista in televisione. Alla domanda se farebbe una consulenza per rendere più glamour la Rai, "questo sì, sarebbe fantastico". La questione, dice, non riguarda la Rai in quanto tale ma la tv in generale dove le ragazze vengono "vestite e pettinate in modo così vecchio e volgare".
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