8 feb 2015
'Delve into fashion', ovvero il connubio fra moda, enologia e artigianato
8 feb 2015
Notevole curiosità ha destato a Firenze l'evento 'Delve into fashion', ideato e diretto dall'eclettico fotografo e creativo fiorentino Silio Danti, durante il quale ha presentato le sue collezioni il giovane brand
Il filo conduttore della serata è stato la ricerca stilistica, il dialogo fra artigianato e moda, bellezza ed enologia, differenti visioni espresse da Gianni Cerutti, uno dei fondatori di Passaggio Cravatte e Giuseppe Di Guida che ha riscoperto la ricetta dell'Hibernum.
“La cravatta è nobiltà per gli appassionati o volgarità per gli obbligati”, ha esordito Gianni Cerutti, mettendo subito in chiaro cosa il brand da lui cofondato pensa in fatto di stile. “Noi non vendiamo cravatte: le lasciamo costruire a chi le indosserà, secondo l'antica tradizione napoletana. Non abbiamo clienti, perché essi diventano subito i nostri figli, da coccolare prima e viziare dopo, e non abbiamo nessun manufatto pronto: tutto viene creato a mano e su misura con stoffe vintage ancora stampate a mano molti anni fa. Ognuno costruirà la sua cravatta o il suo papillon, la sua pochette, il suo foulard, la sua fascia da smoking o il suo ascot”.
“Il marchio lo abbiamo fondato 5 anni fa, perché non trovavamo le cravatta che desideravamo. Quelle che trovavamo in commercio erano troppo banali. Andiamo a cercare i tessuti in giro per l'Italia e il mondo, anche recuperando tessuti del passato, come lana, seta e cashmere pregiati. Siamo degli antiquari della seta, perché proponiamo i nostri articoli con sete originali che vanno dagli anni '40 agli '80”, indica l'imprenditore.
“Il nostro obiettivo è trasmettere l'emozione della qualità e della diversità attraverso l'utilizzo di stoffe particolari, oggi le stoffe son completamente cambiate e si è persa la poesia della stampa a mano così come la bellezza e la poesia di alcuni disegni e colori che permettono di fare una gran differenza sotto qualsiasi aspetto di abbinamento”, continua Cerutti.
Il marchio napoletano, che vende al pubblico dai 130 ai 280 euro i suoi prodotti, non possiede, e non ha in previsione di aprire, delle boutique. “Ci sembra troppo commerciale. Preferiamo recarci direttamente da chi ha deciso di contattarci, nella propria casa o nel suo ufficio o ancora nel suo albergo di fiducia”, prosegue Cerutti. “Non abbiamo la folle ossessione della quantità, preferiamo una piccola e limitatissima produzione che ci permette di curare le nostre cravatte una ad una. Tutto per noi deve ruotare intorno a virtù ormai quasi estinte, quali l'artigianalità, la qualità, l'esclusività e il su misura. Passaggio Cravatte ha per il 70% clienti privati, che vengono da noi per il su misura di persona (o andiamo noi da loro in hotel come il “Four Seasons”), in quanto insoddisfatti perché non riescono a trovare quello che vogliono o sognano”.
Durante l'evento è stato offerto l'Hibernum. Si tratta di un vino medievale ottenuto da una ricetta unica ed originale, riscoperta da Giuseppe Di Guida. “Hibernum è l'antico nome latino di un paese dell'Appennino tosco-emiliano dove io son cresciuto: Vernio”, racconta Di Guida. “Appassionato di storia del Medio Evo, ho ritrovato questa formulazione, anche per una serie di coincidenze, in un antico ricettario medievale. Gli ingredienti naturali vengono mescolati al vino in un processo artigianale che ripercorre le fasi antiche e che impegna alcune settimane per produrre un risultato straordinario. Ciò che ne deriva è un nettare particolare dai sapori antichi e suggestivi che ha il potere di portarci indietro nel tempo. Per ottenere l'Hibernum, ufficialmente sul mercato da maggio 2014, è necessario un mese di lavorazione, e ora sto provando a farne una versione barricata”.
Dentro al vino, prodotto a Prato, ci sono pepe, zenzero, galanga, arancia amara e cannella. “Il tutto dà al prodotto un po' di piccantezza (il pepe), ma pure una parte digestiva (le radici di zenzero e galanga), la cannella svolge la sua funzione di legante, mentre l'arancia amara dà note amarognole e fruttate. Dopo la macerazione, viene portato il vino a 30° e ci viene sciolto dentro il miele e il mosto concentrato. Il prodotto addirittura migliora stando nel vetro. Nasce per il dessert (ottimo con la cioccolateria), ma per le sue caratteristiche di formulazione va bene sia freddo che caldo”.
“Siamo presenti in maniera importante per ora in Toscana, Lombardia zona di Milano e anche nel Napoletano, ma puntiamo a diffonderci in tutta Italia entro breve tempo. Intanto saremo al Vinitaly di marzo”, conclude Giuseppe Di Guida.
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