Ansa
17 mar 2020
Apple: multa record da 1,1 miliardi in Francia
Ansa
17 mar 2020
Multa record per Apple in Francia. L'autorità antitrust francese ha comminato una sanzione da 1,1 miliardi di euro al colosso informatico per comportamento anticompetitivo nei confronti dei suoi rivenditori retail. In altre parole, Apple è accusata di aver esercitato pressioni e imposto "un'intesa all'interno della propria rete di distribuzione" per impedire ai rivenditori in Francia di competere sui prezzi.
Per l'autorità francese, Apple ha dunque esercitato "abuso di dipendenza economica nei confronti dei suoi rivenditori indipendenti", i negozi definiti Premium. "È la più pesante sanzione mai comminata" dall'autorità per quella che viene considerata una pratica "particolarmente grave" recita un comunicato dell'authority per la concorrenza presieduta da Isabelle de Silva.
Allo stesso tempo sono state inflitte anche a due grossisti francesi di Apple, le società Tech Data e Ingram Micro, multe per un totale di 140 milioni di euro per intese anticoncorrenziali su prodotti non iPhone come l'Apple Mac.
Apple ha replicato che la decisione francese "causerà il caos fra le aziende in tutti i settori" e ha promesso di fare appello sostenendo che i clienti dovrebbero poter scegliere gli articoli che desiderano, tramite Apple Retail o la sua vasta rete di rivenditori in tutto il Paese.
Quello su Apple è l'ultimo giro di vite dell'Antitrust francese sulla Silicon Valley dopo che a fine 2019 ha comminato a Google una sanzione da 150 milioni di euro per aver fissato regole "opache" per la Piattaforma pubblicitaria di Google Ads.
In particolare, nel caso del colosso di Cupertino l'Antitrust francese ha individuato tre principali aree in cui sono state messe in atto pratiche anticoncorrenziali. In primis, "Apple e i suoi due grossisti", ha spiegato de Silva, “hanno fatto un'intesa per non farsi concorrenza a vicenda" e impedire anche ai distributori di agire secondo le regole della concorrenza, "sterilizzando così il mercato all'ingrosso dei prodotti Apple". In secondo luogo poi "i distributori detti Premium non potevano senza rischi praticare promozioni o ribassi dei prezzi, cosa che ha portato a un allineamento dei prezzi al dettaglio di tutti i distributori integrati di Apple e di quelli Premium indipendenti". Infine Apple "ha sfruttato abusivamente la dipendenza economica dei rivenditori Premium e imponendo loro condizioni economiche sfavorevoli rispetto a quelle dei suoi rivenditori integrati".
Il caso era sorto nel 2012 quando uno dei rivenditori indipendenti del colosso di Cupertino, il sito eBizcuss, aveva denunciato Apple per concorrenza sleale, abuso di posizione dominante e abuso di dipendenza economica. Tra i comportamenti messi al bando quello di aver consegnato al rivenditore via via sempre meno prodotti per destinarli invece ai propri Apple store.
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