Wonders vuole crescere in Nord Italia e testa l’uomo online

Di

Laura Galbiati

Pubblicato il
18 set 2018

Wonders, brand spagnolo di calzature donna del gruppo Calzados Danubio, azienda fondata nel 1963 da Jaime Carbonell (attuale Presidente), vuole espandere la sua presenza in Italia, suo terzo mercato dopo la Spagna, dove realizza circa il 40% del suo fatturato, e Nord Europa.

Oggi Wonders, nato 30 anni fa, è presente nel nostro Paese, che rappresenta circa il 7% del giro d’affari totale, all’interno di 185 store multibrand, dislocati soprattutto nelle regioni del Centro, in particolare il Lazio. Nel prossimo futuro la società intende sviluppare il proprio business anche nel Nord del Paese, soprattutto attraverso una strategia di brand awareness volta a far conoscere il marchio al grande pubblico.

“Vogliamo consolidarci nei mercati in cui siamo già presenti, praticamente tutto il mondo, valutando anche nuove aree di interesse”, ha spiegato a FashionNetwork.com Jorge Carbonell, figlio del fondatore, che guida l’azienda insieme al fratello Ruben. “L’unica area in cui ancora non siamo arrivati sono i Paesi Arabi, dove c’è una modalità di distribuzione del prodotto calzatura molto particolare, con pochi distributori che commercializzano un unico brand”.

La società non ha al momento intenzione di aprire dei monomarca: “Preferiamo supportare il nostro canale wholesale, anche dal punto di vista della comunicazione e dell’immagine”, ha proseguito Carbonell. “Anche il nostro e-commerce, attivo in tutto il mondo, è concepito come supporto al canale fisico, più che come generatore di business in sé”.

Pubblicità

Wonders ha deciso di utilizzare il proprio shop online anche per un primo test di calzature da uomo: due modelli, venduti per il momento solo sull’e-commerce del marchio, che in base alle reazioni del pubblico potrebbero diventare in futuro una vera e propria linea.

La società, che conta 250 dipendenti e oltre 700 mila paia di scarpe prodotte all’anno, ha chiuso il 2017 con un fatturato di circa 30 milioni di euro, in linea con il 2016; anche per quest’anno sono previsti risultati stabili.