18 giu 2014
Vitussi crea borse in fibra di fico d'India e incrementa la distribuzione
18 giu 2014
Del fico d'India (ma si può scrivere anche ficodindia), lo spinoso e gustoso frutto mediterraneo che cresce nel Sud d'Italia, finora si utilizzava soltanto la polpa, ma il designer siciliano Vito Petrotta Reyes ha capito che dalla fibra legnosa che regge la pianta grassa poteva ricavare il materiale giusto per le sue borse. Dopo averla pulita, sovrapposta, resinata e financo colorata, essa è diventata uno dei principali materiali per la realizzazione delle borse del brand, unico per la sua naturale eleganza, trasparenza e resistenza.
"Stiamo provando a lanciare concetti nuovi e un po' lontani dalle logiche commerciali, per realizzare uno stile che dia effetti continuativi nel tempo", spiega a FashionMag lo stesso Reyes. "Un approccio artistico-artigianale, per raggiungere un target diverso dal solito nell'alto di gamma. Lo stile del mio marchio sta piacendo, tanto che siamo stati scelti da "PIAVE 37", il negozio multibrand di Dolce & Gabbana nato per supportare i giovani talenti italiani e internazionali in Viale Piave a Milano. Loro prendono una dozzina di designer all'anno ai quali fare in un certo senso da "tutor", e così per un mese dei prossimi dodici Vitussi sarà costantemente protagonista della vetrina dello store. Insomma, siamo in rampa di lancio", si rallegra lo stilista siciliano.
Disponibili in 3 indirizzi a Palermo (nei due hotel "Principe di Villafranca" e "Centrale Palace" e nel proprio "Creative Lab"), a Roma da "Fabris" e a Milano anche nello showroom Manuela Caminada, i prodotti di Vitussi entreranno presto anche in un altro multibrand milanese del Quadrilatero della Moda: Mauro Grifoni, che inaugurerà domenica 22 giugno il nuovo store in Via Santo Spirito 17. La boutique di 300 metri quadri, ricca di abbigliamento e accessori uomo/donna, ma anche di tantissimi capi e accessori dedicati ai più piccoli, è stata disegnata dagli architetti Pasti e Perbellini.
Le creazioni di Vitussi nascono a Mondello, piccolo borgo marinaro sulla spiaggia di Palermo, nel laboratorio di famiglia di Vito Petrotta Reyes, fondatore e direttore artistico del brand. Le lontane origini dell’Atelier Vitussi si possono ritrovare nella romantica Parigi di inizio ‘900, quando le donne dell’alta borghesia francese e spagnola facevano a gara per ordinare gli impermeabili di haute couture della maison Alexandre. La collezione era disegnata e prodotta da Gustave de Los Reyes, un elegante e aristocratico signore, bisnonno di Vitussi.
La crescita avvenuta in mezzo alle creazioni di una nonna ceramista (Linda Chauffourier) e alle tele dello studio di pittura della madre (Fulvia Reyes) fa il resto, e dopo tanti anni dedicati ad altro, in giro per il mondo, Vitussi decide di tornare a Palermo per creare abiti e accessori.
Proposta fra gli 850 e i 2.600 euro al pubblico, Reyes definisce la sua collezione di borse scrigno “senza tempo”, per sottolineare la lontananza dalle logiche commerciali, dove tutto deve cambiare in fretta per inseguire il mercato. "Si tratta di borse che non servono principalmente per portare, ma per essere portate, senza rinunciare alla funzionalità", spiega Vitussi. "L’obiettivo che ho col mio brand è di creare un prodotto di nicchia che abbia però un’anima, eccellente sotto tutti i suoi aspetti, dove design e artigianalità italiana, insieme alla ricerca di nuovi materiali, possano ritrovarsi in una sintesi perfetta".
Al ficodindia, simbolo di una Sicilia dalla natura selvaggia e dalla tradizione antica, sono stati affiancati anche vari tipi di pelle dipinta e traforata a laser oltre all’ottone, all’oro, al plexiglass e alla resina con cui sono stati creati i manici.
Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.