12 ott 2017
Valentino Orlandi rilancia il marchio LCM e fa partire il piano franchising in Cina e Medio Oriente
12 ott 2017
Il marchio di borse di alta gamma di Corridonia (MC) nasce nel 1974. Nel 2016 il suo fatturato è stato stabile rispetto all’anno precedente. La fascia del Medio Oriente, la Cina e il Giappone sono i primi mercati del brand, in misura minore l’Europa, “mentre nelle ultime due stagioni ci sono stati ottimi risultati con Paesi in via di sviluppo come la Nigeria, che l’anno scorso è stata la nazione in cui siamo cresciuti maggiormente”, dice a FashionNetwork Francesca Orlandi, la responsabile commerciale e prodotto di Valentino Orlandi, una delle figlie dell’omonimo fondatore.
Valentino Orlandi è distribuito in più di 80 Paesi nel mondo di tutti i continenti. Due i suoi negozi: lo spaccio aziendale dove si trova la sede operativa e l’unico monomarca, aperto a Tenerife all’interno dell’Hotel Ritz-Carlton Abama Golf, a Guìa de Isora. C’è anche uno showroom a Milano, in Via Sant’Andrea 10A.
“Abbiamo sviluppato un nuovo concept di store e di conseguenza ci stiamo adoperando per entrare al Mapic di Cannes, la fiera rivolta ai diversi tipi di insiediamenti commerciali, alla distribuzione in generale e al franchising”, continua la Orlandi. “Abbiamo sviluppato un progetto con architetti che si occupano solo di realizzare progetti per negozi al dettaglio, identificando un nostro concept stilistico che è stato tradotto in arredamento, stile, profumazione dell’ambiente; tutto è stato inserito in un folder da presentare ai clienti che decidano di aprire nostri punti vendita in franchising”.
Il progetto è già partito e ha avuto come primo target Cina e Medio Oriente, dove il brand è già a buon punto per finalizzare molto presto gli accordi presi, fa sapere la direttrice commerciale. “Valentino Orlandi sta rafforzando e consolidando le aree strategiche della distribuzione europea, in quanto puntiamo nel medio-lungo periodo a ritornare ad essere un marchio conosciuto e famoso non solo in Italia, ma in tutta Europa”, dice.
Ogni anno Valentino Orlandi punta ad implementare un progetto nuovo. Anni fa era stato impostato il piano strategico legato alle scarpe. “Del resto, prima di aprire l’attività nelle borse, mio padre Valentino ha cominciato a lavorare come modellista di calzature, che sono sempre state la sua passione. Però, vedendo che nella regione delle Marche il settore delle borse era molto meno presidiato di quello delle scarpe, ha deciso per questo tipo di scelta. Da 5 anni ha deciso di ripartire con le scarpe e visto il successo ampliamo ogni anno la gamma dei prodotti”, continua Francesca Orlandi.
Da quest’anno Valentino Orlandi ha anche ri-creato un nuovo brand, LCM by Valentino Orlandi. Si tratta della seconda linea, “creata per riuscire a coprire un mercato più ampio, con una politica di prezzi più a buon mercato, per dare la possibilità a tutti di poter comperare un prodotto Made in Italy a cifre più economiche rispetto alla Valentino Orlandi, che sale di un gradino come stile e creatività della borsa e rappresenta l’esclusivo altissimo di gamma. Un’economicità che è solo di prezzo e non di qualità del prodotto”, tiene a precisare Francesca Orlandi.
In realtà, LCM era stato il primo marchio creato da Valentino Orlandi prima del 1974, intorno al 1970. LCM sta per La Cristina Mode, dal nome della prima figlia dello stilista-imprenditore, ed è stato ripreso in mano per questo progetto lo scorso anno, attualizzando lo stile del logo, e questa volta, dopo un flash di successo per la stagione precedente, l’azienda ha creato la prima linea vera e propria di questo brand per la primavera-estate 2018.
“Dalla prossima stagione, e quindi al prossimo Mipel di febbraio 2018, presenteremo la prima linea di calzature LCM per l’autunno-inverno 2018/19”, puntualizza la responsabile prodotto, la quale conferma che la distribuzione di LCM sarà differente. “Mentre con Valentino Orlandi siamo distribuiti principalmente nelle boutique, con questo brand potremo entrare anche nei grandi department store che cercano sempre un prodotto di qualità 100% Made in Italy che sia fresco e a buon prezzo, e quindi molto facile da vendere. Un connubio sicuramente eccellente”, conclude Francesca Orlandi.
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