AFP
9 gen 2015
USA: i grandi magazzini Macy's chiudono dei negozi e licenziano
AFP
9 gen 2015
La catena statunitense di grandi magazzini Macy's ha annunciato giovedì l'adozione di un piano di ristrutturazione comprendente la chiusura di oltre 10 punti vendita negli Stati Uniti che impiegano più di un migliaio di persone.
Quattordici negozi che totalizzano 130 milioni di dollari di vendite annue e impiegano 1.343 dipendenti saranno chiusi in primavera, secondo un comunicato.
Questi store rappresentano l'1,8% della rete (di 790 punti vendita complessivi) del gruppo americano. Macy's afferma che tratterà gli impiegati con "rispetto", ma non precisa se li reimpiegherà in altre boutique.
Circa 300 ulteriori dipendenti che lavorano nel dipartimento marketing, una buona parte dei quali a New York (115), sono ugualmente interessati dalla ristrutturazione.
Macy's assicura tuttavia che al termine del suo piano conserverà un numero di dipendenti identico all'attuale (175.000), poiché intende assumere forze nuove nella tecnologia.
"Il nostro settore si sta evolvendo rapidamente per adattarsi ai cambiamenti di abitudini nello shopping da parte dei consumatori nei nostri negozi, sui tablet e sugli smartphone", spiega il CEO Terry Lundgren, citato nel comunicato.
Questa riorganizzazione, che dovrebbe permettere al brand di risparmiare circa 140 milioni dollari all'anno a partire dal 2015, si tradurrà in un costo che potrà arrivare fino a 110 milioni di dollari, la gran parte del quale sarà registrata nella contabilità del quarto trimestre 2014.
Macy's ha inoltre confermato le sue stime annuali. L'utile per azione adjusted, punto di riferimento per i mercati azionari, è sempre atteso in un range che va dai 4,25 ai 4,35 dollari. Gli analisti si aspettano in media 4,36 dollari.
In compenso, il gruppo ha adeguato il suo obiettivo di crescita annuale delle vendite, che adesso è dall'1,4% all'1,5%, contro l'1,2%-1,5% precedente.
Sempre questo giovedì, un'altra catena statunitense di negozi, JC Penney, ha annunciato la chiusura di 40 punti vendita (il 4% della sua rete) e la soppressione di 2.250 posti di lavoro negli USA.
JC Penney si trova ad affrontare da diversi anni una lenta ma costante diminuzione delle sue vendite. Nell'aprile del 2013, il gruppo si è rivolto nuovamente al suo ex capo, Mike Ullman.
Questi non ha potuto fare miracoli, ma non è nemmeno riuscito a stabilizzare le vendite e quest'anno ha dovuto lasciare il timone della catena a un ex alto dirigente dello specialista dell'arredamento per la casa Home Depot, Marvin Ellison.
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP
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