Twistron: un filo capace di generare elettricità
Alcuni ricercatori delle Università del Texas e di Hanyang, in Corea del Sud, hanno messo a punto un filo il cui allungamento e torsione generano energia elettrica. Il che consente l’alimentazione di vestiti connessi, per i quali l’autonomia energetica ha rappresentato fino ad ora il primo freno allo sviluppo.
Il filo, chiamato "Twistron", è concepito a partire da nanotubi in carbonio 10.000 volte più fini di un capello, e trattati con elettroliti. I calcoli hanno dimostrato che 30 torsioni al secondo del Twistron generano circa 250 watt.
“La raccolta di energia elettrica partendo dal movimento umano è una strategia per eliminare il bisogno di avere batterie”, spiega il dottor Ray Baughman, direttore del Nanotech Institute. “I nostri fili producono oltre cento volte in più energia elettrica, quando si allungano, rispetto a tutte le altre fibre tessute/intrecciate generatrici di energia presentate dalla comunità scientifica”.
"C'è molto interesse nell'utilizzare l'energia residua per alimentare l’Internet delle Cose, come, ad esempio, le reti di sensori”, aggiunge la dottoressa Na Li, co-autrice dello studio. “Sulla base della capacità produttiva media dimostrata, 31 milligrammi di filo potrebbero da soli fornire l’energia elettrica necessaria per trasmettere un pacchetto di dati di 2 kilobyte in un raggio di 100 metri ogni 10 secondi”.
La tecnologia del Twistron è stata depositata dal ricercatore che sta all’origine della sua scoperta. Un'altra possibile applicazione già rivelata di un tessuto in Twistron sarebbe quella di generare dell’energia utilizzando le fluttuazioni delle onde del mare, o semplicemente le variazioni della temperatura.
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