APCOM
16 dic 2008
Tutti pazzi per Barack, a Washington è Obama-gadget-mania
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16 dic 2008
Altro che magliette, cappelli e tazze; l'estensione dell'Obamania sta dando nuova definizione al concetto di 'gadget'. Bamboline e pupazzetti nei 'gift shop' di Washington, dove si attende con ansia il 20 gennaio, giorno dell'inaugurazione ufficiale accompagnata da grandi feste.
Scatole con la faccia del presidente che salta fuori sospinta da una molla. Anche una tabaccheria alla stazione dei treni entra in circolo: con un Obama-sigaro. "Sono tutti pazzi per Obama" dice Johndell McLean, trentenne che lavora al negozio "Life on Capitol Hill" attualmente pieno di souvenir come la salsa Obama e le mentine Obama.
Una t-shirt mostra una mappa degli Stati Uniti e la scritta: "Sotto una nuova amministrazione". Ma colpisce di più qualsiasi oggetto sul quale sia stampata la faccia del futuro presidente degli Stati Uniti: "Qualsiasi cosa sulla quale ci sia la faccia di Obama", piace, spiega il commesso. Praticamente quasi tutto.
Un cartello su un piccolo scaffale del negozio recita: "Tutte le maglie McCain/Palin ora a 3 dolari e 75, fino a esaurimento scorta". Scontate anche le tazze della campagna repubblicana, mentre accanto le tazze e le magliette di Obama costano almeno il doppio.
Il primo presidente nero alla Casa Bianca è sicuramente una grande opportunità di vendita per tutti questi piccoli venditori e negozi di regali al dettaglio nella capitale e in altre città. Molti gadget sono venduti anche dai venditori di strada e al mercato nero di Washington, New York e in altri posti.
Il 27enne Barry Harris, studente di economia alla Howard University, ha da poco comprato circa 300 dollari di gadget obamiani per la sua famiglia in California: delle t-shirt, tra cui una che mostra Obama accanto a Martin Luther King Jr. con la scritta "un sogno diventa realtà", una tazza e un lecca-lecca, che andranno a fare parte dei regali natalizi. "E' decisamente una pezzo di storia, soprattutto per la comunità afro-americana", ha spiegato.
Alcuni prodotti possono anche essere personalizzati con il proprio nome: sul sito DemocraticStuff.com, gestito da Greenville, azienda di design con sede in Ohio, vende dei bottoni personalizzati, striscioni e cartelloni.
Fare soldi con l'immagine del nuovo presidente americano non è una novità. "Storicamente, gli americani producono e vendono materiale commemorativo dell''inauguration' (20 gennaio, ndr), souvenir, dai tempi di George Washington", ha spiegato Larry Bird, che cura la collezione della campagna al National Museum of American History.
Al Museo c'è un bottone dell'investitura e uno striscione dell''inauguration' che risale al giuramento di Thomas Jefferson nel 1801 che dice 'John Adamas non c'è più". Il museo, parte del Smithsonian Institution, ha già acquistato una riproduzione a grandezza naturale di Obama dal suo creatore (pubblicizzata come una 'riproduzione in cui possiamo credere') e altro materiale della campagna dell'anno scorso.
Fonte: APCOM