Pubblicato il
15 lug 2009
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Tronconi: Sistema moda sotto infarto
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15 lug 2009
15 lug 2009
Milano, 15 lug. (Apcom) - Il sistema moda italiano è sotto infarto: al 31 marzo 2009 è stato registrato un calo tendenziale di circa il 30% sugli ordini e sull'attivo del bilancio import-export. Se il dato dovesse essere confermato anche a fine anno, l'impatto sull'intera filiera del tessile abbigliamento italiano sarebbe di proporzioni enormi: basti pensare che sull'attivo commerciale di 10 miliardi di euro registrato lo scorso anno scomparirebbe una cifra di circa 3 miliardi.
E' questo il quadro clinico di uno dei più importanti settori dell'industria nazionale, il tessile abbigliamento, ricostruito da Michele Tronconi presidente di "Sistema moda Italia", l'associazione imprenditoriale del settore. Tronconi nel lanciare l'allarme su questi dati torna a chiedere al governo italiano interventi diretti a sostegno della domanda interna. Interventi - sottolinea - da concertare con tutta la compagine governativa, alla stregua di quanto avvenuto per il settore auto. "Condivido il richiamo del presidente Berlusconi di sostenere l'ottimismo - ha detto Tronconi - ma ora l'aspetto psicologico ha bisogno di un supporto concreto su cui fare leva.
E, come è avvenuto per il settore auto, ora è il momento di sostenere l'intero sistema moda italiano". Per rappresentare la gravità dell'"attacco cardiaco" sofferto dal settore, Smi sta preparando un modello economico basato sui dati del 31 marzo da presentare al governo. L'obiettivo è di riprodurre l'impatto della sofferenza del sistema moda su tutto il sistema economico italiano. "Il settore ha visto una riduzione del 30%, cosa significherà questo se dovesse essere confermato a fine anno per l'intero Paese?" si chiede Tronconi.
Con un fatturato 2008 di 54 miliardi di euro e oltre 500mila addetti per il solo tessile abbigliamento, il sistema moda ha visto chiudere dall'inizio dell'anno 1750 aziende, con un impatto sull'occupazione stimabile tra i 15 e i 17mila addetti, senza contare l'occupazione temporanea non rinnovata. "La nostra - iniste Tronconi - è una richiesta al governo di collaborazione strategica, bisogna che il settore ottenga l'appoggio di tutto il governo come lo ha ottenuto la Fiat". Tronconi ha pronta una serie di richieste concrete, prima tra tutte la "rottamazione per la moda", proprio come fatto per la rottamazione delle auto.
In pratica la proposta consiste in un meccanismo di sconti da garantire a chi consegna, al momento dell'aquisto di nuovi abiti, capi di abbigliamento usati. Altra proposta è la defiscalizzazione per l'acquisto di abbigliamento per bimbi, infine il sostegno alla riduzione dei costi di produzione come gli aiuti in campo energetico. "Sono queste proposte che facciamo a nome dell'intera filiera del Sistema moda - spiega Tronconi - il nostro è un settore che deve muoversi unito. Temo come fortemente pericolose e penalizzanti le ipotesi di una frammentazione di istanze da parte di solo alcuni anelli della filiera. Così come controproducente sarebbe cedere a fenomeni di garanzia e sostegno a carattere territoriale".
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