Pubblicato il
1 lug 2009
1 lug 2009
Triumph: previsti 3616 licenziamenti in Asia
Pubblicato il
1 lug 2009
1 lug 2009
01/07/2009 - Triumph International, una delle più grandi aziende al mondo di abbigliamento intimo e moda mare, ha messo in atto un programma di riduzione dei costi. Tra le prime conseguenze: il licenziamento di 3600 dipendenti in Tailandia e nelle Filippine a causa di un crollo della domanda internazionale.
Alena Seredova per Triumph |
Contattato da FashionMag, il brand ha spiegato che la riduzione degli effettivi implicherà all’incirca 3616 tagli sul totale del suo organico. Il centro di produzione di Triumph nelle Filippine, che impiega 1686 persone, verrà chiuso, mentre la società Body fashion, unità di produzione tailandese del marchio, prevede 1930 licenziamenti. Inoltre, sempre nel quadro di una riduzione dei costi, il centro di distribuzione cinese di Triumph, attualmente situato ad Hainan, verrà trasferito a Canton, senza che, pero’, i suoi 75 dipendenti perdano il posto.
Fondata in Germania nel 1886, Triumph era all’origine un piccolo laboratorio di corsetteria e acquisi' il suo nome attuale solo nel 1902, quando i suoi fondatori, il mercante Michael Braun ed il fabbricante Johann Gottfried Spiesshofer, aprirono la loro prima fabbrica.
Louise Redknapp per Triumph, P/E 2009 |
Oggi l’azienda, ancora interamente di proprietà della famiglia d’origine, è presente in oltre 120 Paesi con i propri quattro brand: Triumph, specializzata in capi di intimo e moda mare per tutte le "curve" femminili, Sloggi nato negli anni ’70 e pensato per un pubblico « young », Valisère, griffe più sofisticata e infine Hom, la linea di alta gamma dedicata all’uomo.
Triumph International, come ben suggerisce il nome, ha investito molto sull’internazionalizzazione: nel 1955 ha inaugurato il suo primo ufficio commerciale a Milano per trasferirvi, dieci anni più tardi, anche una sede produttiva ed un magazzino, dove ad oggi lavorano più di 240 persone. Sempre negli anni ‘60 ha anche aperto la prima fabbrica ad Hong Kong, per sviluppare linee di intimo più adatte al fisico femminile delle donne orientali.
Con oltre 43.000 dipendenti ed un fatturato che supera i 2,5 miliardi di franchi svizzeri, il brand puo’ contare in particolare su Giappone, Germania, Gran Bretagna, Francia e Italia, suoi migliori mercati per volume di vendite.
Di Elena Passeri
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