4 feb 2013
Tommy Hilfiger scommette sull’Europa
4 feb 2013
"Il mercato europeo non è facile. Ma un marchio che dispone di un grande nome e di prodotti di qualità può giocare le sue carte. Anche durante la crisi la nostra quota di mercato ha continuato a progredire in questa regione", sostiene Daniel Grieder, presidente di Tommy Hilfiger Europa. Il Vecchio Continente rimane strategico per il marchio di sportswear chic dallo stile preppy, che appartiene al gruppo americano PVH Corp. “Apriamo circa 60-80 nuovi punti vendita all’anno in Europa, con una superficie media tra i 300 e i 400 m2”, conferma il manager.
Presente in 90 Paesi, il brand di prêt-à-porter per uomo, donna e bambino realizza un fatturato mondiale di 3 miliardi di euro, 1,2 miliardi solo in Europa. Quest’area rappresenta il 45% del totale delle sue vendite, mentre il Nord America pesa il 35% e l’Asia il 12%. In Italia, in particolare, le vendite di Tommy Hilfiger arrivano a 77 milioni di euro e in Francia a 50 milioni. Il gruppo, che conta 6.000 clienti multimarca, detiene 500 negozi monomarca in Europa, un terzo dei quali in gestione diretta e il resto in franchising.
Quest’anno Tommy Hilfiger ha previsto di concentrare i suoi sforzi sull'Europa, e specialmente in 4 nazioni: Italia, Francia, Gran Bretagna e Russia. Chiamati "focus markets" da Daniel Grieder, questi mercati sono considerati ad alto potenziale e fondamentali per lo sviluppo del marchio nel 2013. Nel contempo, la Germania, il mercato più importante in Europa per il brand, continuerà a beneficiare di notevoli investimenti.
Gli Stati Uniti rimangono ovviamente un mercato importante. Il gruppo sta per inaugurare in febbraio un flagship store di 1.000 m2 a Los Angeles, in Robertson Road. Ma l’Europa non è da meno. Dopo la recente riapertura del flagship di Londra di Regent Street (1.000 m2 anche per lui), Tommy Hilfiger intende ingrandire l’autunno prossimo il negozio tedesco di Düsseldorf, che passerà da 750 m2 a 1.200 m2. "Vogliamo aprire dei flagship store nelle grandi città in cui non sono ancora presenti, come Roma, Mosca, Stoccarda", conclude Daniel Grieder.
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