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Pubblicato il
15 giu 2009
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Tiene il comparto maschile nel 2008, fatturato a -0,8%
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15 giu 2009
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Firenze, 15 giu. (Apcom) - Ha tenuto meglio delle ultime previsioni la moda maschile italiana nel 2008: rispetto alle stime di questo inverno, che prevedevano un -1,2% nel fatturato come dato finale per l'anno passato, la flessione effettiva del giro d'affari, che ora si attesta a quota 9,3 miliardi di euro, è pari a -0,8%.
A fronte di una sostanziale tenuta dell'import (+0,4%), le esportazioni sono cresciute del 2,4% e sfiorano i 5,3 miliardi: da gennaio a settembre, prima della crisi, l'incremento era del 3,5%. Il fatturato estero del comparto maschile italiana ha determinato il 56,5% del proprio fatturato totale: un apporto vitale, dal momento che la dinamica negativa dei consumi interni (-4,5%) ha pesato per tutta l'annata. La bilancia commerciale rimane così in positivo per oltre 1,6 miliardi.
Nei vari segmenti, tiene il vestiario esterno (-0,4%), fanno segnare un piccolo incremento di vendite camiceria maschile e maglieria esterna (+1,9% e +1%), mentre accusa un netto calo l'abbigliamento in pelle (-11,6%). Fra i canali distributivi (dati da marzo 2008 a febbraio 2009) crescono le catene (+13%), che raggiungono una quota del 21% rispetto al 17,9% conseguito nel corrispondente periodo dell'anno precedente.
Risultano in calo, invece, le vendite veicolate dai dettaglianti (-8,4%), che rimangono però i principali intermediari commerciali del comparto, con una quota di mercato pari al 45,4%. Nel caso di collezioni uomo di gamma medio-bassa, mentre la grande distribuzione assiste ad una contrazione del -5,7%, gli ambulanti evidenziano un aumento pari al +3%.
Al risultato nuovamente positivo dell'export, sia pur in misura assai minore che nel 2007 (+6,9% allora) hanno concorso soprattutto i mercati extra-Ue, che nel 2008 hanno visto una crescita del +4,7%. Per quanto si protragga il calo di Usa e Giappone (-9,6% e -10,7%), da tempo dettato dal rafforzamento dell'euro sul dollaro , il mercato più dinamico si è confermato quello della Russia (+12,8%), che ormai ha un'incidenza del 5,2% sul fatturato estero di comparto.
Cresce anche la Svizzera (+8,4%), base logistico-commerciale per la successiva ri-esportazione. Meno bene, nel complesso, il mercato comunitario (+0,4%): leggeri rialzi per l'export verso Francia (+1,9%), e Spagna (+1,5%), netto calo per la Gran Bretagna (-6,5%), flessione progressiva per la Germania (-6,9%, dopo il -3,3% del 2007). Svizzera, Francia, Germania, Spagna ed Usa formano la Top 5 dei mercati esteri, assorbendo circa il 48% dei flussi verso l'estero.
Sostanzialmente stabili le importazioni da oltreconfine, con un lieve rialzo (+0,4) che livella il -0,3% del 2007. Primo mercato di approvvigionamento si conferma la Cina (+4,4%), che da sola conta per il 27% del menswear importato in Italia. Fra gli altri fornitori, stabile la Tunisia, in calo Romania (-1,6%), Turchia (-2,6%) e Francia (-2,8%), in cresita impetuosa la Spagna (+22,6%).
Fonte: APCOM