Pubblicato il
2 apr 2009
2 apr 2009
Swatch si aspetta una ripresa a metà del 2009
Pubblicato il
2 apr 2009
2 apr 2009
Qualche giorno fa Nick Hayek, direttore generale del gruppo Swatch, assicurava che non ci sarebbero stati «né licenziamenti né diminuzione degli investimenti presso Swatch che accettava di avere dei profitti in lieve diminuzione e di non essere trai migliori in Borsa”.
Swatch campagne printemps-été 2009 |
Hayek si mostra quindi ottimista per il 2009 e sottolinea che la situazione del settore orologeria ha avuto una ripresa positiva nel mese di marzo e questo grazie al fatto che "i venditori al dettaglio hanno ricominciato a fare degli ordini in maniera normale, il che ci permette di dimenticare i momenti in cui si registrava una cancellazione degli ordini pari al 50% - 60%. Riceviamo ora la stessa quantità di ordinazioni dello scorso anno o in calo del del 15-20% al massimo”.
Anche se è presto per dare un parere definitivo sulla situazione, il direttore di Swatch ha detto che i risultati di marzo sono secondo lui decisamente incoraggianti e che ci sono buone chance che la situazione si stabilizzi nella seconda metà del 2009, permettendo al gruppo di recuperare una parte del ritardo accumulato nei mesi di gennaio e febbraio.
Swatch Group ha visto il suo beneficio netto scendere sotto la soglia simbolica del miliardo di franchi svizzeri nel 2008, dopo un 2007 in cui il leader svizzero aveva conosciuto il più grande successo della sua storia in termini di guadagni.
Il primo fabbricante al mondo di di orologi, che vanta un portafoglio di oltre 14 marchi, ha infatti visto il suo risultato netto precipitare del 17,4% per stabilizzarsi sugli 838 milioni di franchi svizzeri (550 milioni di euro), ma un fatturato in crescita del 4,3% a 5,96 miliardi di franchi svizzeri.
Il gruppo è presente su tutti i segmenti del mercato con prezzi e modelli che non potrebbero essere più vari e brand che vanno dal “popolare” Swatch al lussuoso Breguet, passando per gamme intermedie quali Calvin Klein, Longines e Omega.
Fonte: Les Echos
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