AFP
Gianluca Bolelli
30 gen 2018
Svizzera: le esportazioni di orologi risalgono del 2,7% nel 2017
AFP
Gianluca Bolelli
30 gen 2018
L'export di orologi svizzeri ha registrato un aumento del 2,7% nel 2017, guidato dalla Cina e dalla ripartenza di Hong Kong, ponendo così fine a due anni di ribassi, ha annunciato la federazione elvetica dell’orologeria (FH).
Sulla totalità dell’anno, le esportazioni verso Hong Kong, il primo mercato per i produttori di orologi elvetici, sono cresciute del 6%, balzando di un +18,8% verso la Cina, il terzo maggior mercato, dove la ripresa è già iniziata a metà 2016. In compenso, l’export verso gli Stati Uniti, secondo mercato per l’orologeria svizzera, è calato del 4,4%, e ha vissuto un'evoluzione contrastante in Europa, secondo le statistiche pubblicate dalla federazione degli orologi.
Mentre le esportazioni di orologi sono cresciute del 7% verso il Regno Unito, sono in compenso rimaste stabili in Italia e si sono contratte del 2,2% verso la Germania, e dello 0,4% verso la Francia, un mercato che in parte dipende dagli acquisti dei turisti. Tuttavia, l’erosione è nettamente meno marcata di quella del 2016, quando il calo delle esportazioni verso la Francia aveva raggiunto il 19,6%. Le esportazioni di orologi verso il Giappone, altro mercato importantissimo per i beni di lusso, sono scese del 2,6%.
Il settore dell’orologeria esce da due anni difficili, nei quali ha vissuto alterne fortune. Le battute d'arresto sono iniziate alla fine del 2013, con l'introduzione di misure anticorruzione in Cina che proibivano i regali di oggetti lussuosi e stravaganti, che avevano pesato sulle vendite di segnatempo di lusso. La successiva Rivoluzione degli Ombrelli a Hong Kong ha invece fatto fuggire i turisti cinesi che venivano nell’ex protettorato britannico a fare acquisti.
L’ondata di attentati in Europa aveva poi seriamente compromesso gli acquisti turistici. Le esportazioni di segnatempo elvetici erano quindi calate del 3,3% nel 2015 e del 9,9% nel 2016.
Nel solo mese di dicembre, le esportazioni sono aumentate solamente dello 0,7%, ha riferito la FH in un comunicato. "Hong Kong (+11,8%) e la Cina (+12,3%) hanno confermato la loro dinamica di slancio sostenuto", ha precisato ancora la FH nella nota. Negli USA, l’export è invece diminuito del 9,5%, e si è evoluto a macchie di leopardo in Europa, dove si è contratto in media dell’1,5%.
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