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Adnkronos
Pubblicato il
2 set 2009
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Stregati dalla luna, gli stilisti portano la moda in orbita da 40 anni

Di
Adnkronos
Pubblicato il
2 set 2009

In principio fu 'Barbarella', l'eroina supergalattica interpretata al cinema da Jane Fonda e vestita da Paco Rabanne. Sexy tutine che avvolgevano il corpo come un abbraccio, super aderenti, cortissime, mise audaci e spaziali, metalliche, rivestite di alluminio, plastica e plexiglass. Lanciarono la moda lunare. Era il 1968.


Jane fonda in "Barbarella"

Tagli sintetici e funzionali, squadrati, la moda in quegli anni (il primo uomo sulla luna sbarcherà un anno dopo, nel 1969) abbandona la linea curva e romantica per un disegno dritto, stilizzato. Un'allusione alle sperimentazioni spaziali. I grandi sarti degli anni '60 ne furono involontari testimonial. Courreges, Cardin, Paco Rabanne. Tutti stregati dalla luna. In tempi non sospetti (era il 1964) Courreges presenta la collezione 'Space age'. In passerella mannequin, con mini abiti e body aderentissimi realizzati con materiale sintetico, la plastica e il vinile, sfoggiano stivali bianchi e tubini lunari.

Atmosfere da post allunaggio per lo stilista di origine francese e per le sue 'moon girls'. Parrucche dai riflessi argento, occhiali da sole ridotti a fessure, cibernetici, gonne di plastica, caschi, stivali. Top model tutte rigorosamente pallide con quell'incarnato che andava molto di moda. Incarnato lunare, pallore elegante delle dive del passato (ricordate Silvano Mangano?) e del presente, ostentato con parsimonia da Nicole Kidman, Cate Blanchett, Helena Bonham Carter. Pelle candida e perfetta, tintarella di luna.



Qualche anno dopo Francisco Rabaneda y Cuervo, in arte Paco Rabanne, sfilò in passerella con gran scandalo di Coco Chanel, con abiti interamente creati con materiali inusuali. Alluminio, plastica, plexiglass, carta, fibre ottiche. 'Questo non è un sarto, ma un metallurgico', lo apostrofò Mademoiselle. Con André Courreges esplorò la 'sputnik couture', ispirata ai romanzi di Asimov e Dick, prefigurando il futuro, la moda metallica.

Ripresa poi nel 'concept' da quel visionario di Thierry Mugler. Forgia e scolpisce silhouette dalle ampie spalle e dalla vita sottile, un po' fetish, un po' cyber, anticipando un futuro prezioso e tecnologico, rappresentato da superfici iridescenti e specchiate. Esplodono con la loro creatività Nicolas Guesquieres per Balenciaga, José Miro con la sua collezione Space Fashion, Francisco Costa per Calvin Klein, ma anche Angela Missoni con l'oro liquido delle tuniche da sera e Derek Lam con i suoi spolverini lamé. Perfetti per una passeggiata sulla luna.

Lo stile lunare influenzerà anche l'intimo. La celebre creatrice della Milano bene, Biki (Elvira Leonardi Bouyeure), scriverà nelle sue memorie: ''L'argentomania ha ormai raggiunto l'abbigliamento più intimo''. ''Sono misteriosamente laminati slip e reggiseno. Garze argentee si trasformano in vesti medievali, imitando talora la maglia metallica dei guerrieri, le vestaglie da portare nell'intimità si ricoprono di riflessi stellari con ricami e incrostazioni d'argento''.


Collezione 'Space Fashion' di José Miro

Persino Mary Quant, rivoluzionaria e spregiudicata creatrice della minigonna, si lascia incantare dalla luna. Le dedica, negli anni '70, una sfilata. Abiti a trapezio, declinati sulle tonalità del bianco, sul capo cappelli con le antenne. Una moda amata, che rivendicava per la donna libertà soprattutto in ambiti sessuali.

Abiti lunari diventarono un must per Caterina Caselli, Patty Pravo, Mina, le sorelle Kessler nella trasmissione tv 'Studio Uno'. Intanto il marchese Emilio Pucci disegnava le stelle per le tute degli astronauti della Nasa pronti a partire per la missione Apollo 15, mentre qualche tempo dopo fu incaricato di creare le divise per le hostess e il personale della compagnia Braniff International Airways.

Un trend, quello lunare, che si prolungò per oltre un decennio e che continua ancora ad influenzare la moda e la contemporaneità. Qualche anno fa a Pitti Uomo Moschino, Trussardi, Etro, Gai Mattiolo sfilarono in omaggio alla luna. Abiti galattici e futuribili. Bustini in metallo dorato, moderne rivisitazioni di quelli indossati da Barbarella (Gai Mattiolo), crinoline settecentesche informatiche ricoperte di ex circuiti di computer riassemblati (Etro), cuffie con telecamere e telefoni satellitari per uomini sempre in viaggio (Trussardi).


Louis Vuitton - Campagna Stampa con campagna stampa con Buzz Aldrin, Jim Lovell e Sally Ride

E intanto la moda festeggia lo sbarco del primo uomo sulla luna. Louis Vuitton ha deciso di festeggiare l'anniversario dei quarant'anni dell'uomo sulla Luna con una campagna stampa e digitale di cui sono protagonisti tre austronauti-icona: Buzz Aldrin, compagno di Armstrong e Collins nella mitica missione Apollo 11, Jim Lovell, comandante di Apollo 13, e Sally Ride, prima donna a volare tra le stelle. Il nuovo must della casa è il 'malle mars', un gigantesco uovo di metallo, ma griffato nel classico motivo monogram. Una sorta di baule space-inspired. All'interno un necessaire completo per un viaggio verso l'ignoto.


Malle Mars - Louis Vuitton

E di viaggio verso la luna si parla nell'ultima collezione haute couture della maison Gattinoni che ha sfilato recentemente nella capitale. ''Le orbite, il movimento dei pianeti, quel senso meraviglioso di forza di gravità - ha spiegato il direttore creativo della griffe, Guillermo Mariotto - Tutto doveva concorrere nella mia collezione dedicata alla Luna, a ricreare emozionalmente e visivamente quel viaggio verso la luce e l'ignoto''.

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