7 lug 2015
Stella McCartney: "L'ecologia è il futuro della moda, ma soprattutto il futuro del nostro pianeta"
7 lug 2015
La questione del rapporto fra moda e tecnologia è lontana dall'essere risolta e negli ultimi anni sono emerse molte iniziative a questo riguardo. Stella McCartney s'impone da sempre come una delle figure di spicco di questo movimento, essendo totalmente devota alla causa e potendo vantare una grande trasparenza nei suoi comportamenti. Nella rivista “Elle”, la stilista ha parlato di questo suo impegno quotidiano.
Di proprietà per il 50% del gruppo Kering, la griffe inglese si sforza di offrire un modo alternativo di consumo e cerca di far condividere le sue convinzioni al maggior numero possibile di persone, per fare sì che il fenomeno diventi globale. Stella McCartney ha dichiarato di essere “un po' triste per il fatto di non avere più compagni di strada nel settore della moda”.
Stella McCartney ha convinto Kering che era comunque possibile generare profitti anche attraverso questo “altro modo di fare del lusso”, e di quanto fosse urgente che tutti comprendessero l’importanza dello sviluppo sostenibile.
In seguito, Kering ha stimato il suo impatto sull'ambiente a 773 milioni di euro; ora, si è impegnato per diminuirlo. Anche la fondazione di recente ha sostenuto “Front de mode”, un nuovo concept store etico.
Anche se oggi è ancora complicato poter controllare totalmente l'origine dei prodotti, o è complesso riuscire a produrre senza sprechi, l'impegno della stilista inglese è totale.
Tutte le collezioni sono realizzate interamente senza toccare gli animali (niente test, pelli o pellicce), molta ricerca è effettuata per arrivare a materiali innovativi, il metallo è riciclato e il PVC non è più utilizzato. La McCartney ammette che “c'è sempre un momento in cui devo scusarmi con le mie stiliste per i vincoli che impongo loro”, ma assicura che lei “non sacrifica niente allo stile per questa causa”.
Più che per una convinzione personale, Stella McCartney cerca di educare e sensibilizzare la nuova generazione tenendo conferenze all'università e sostenendo un programma della Central Saint Martins che propone stage di 18 mesi al suo fianco. Ma secondo lei, le leggi attuali non sono sufficienti e molto resta da fare.
Lucile Deprez (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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