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L’industria tessile ha visto così la sua produzione crescere dell’8,7% durante l’anno, mentre le esportazioni e le importazioni sono aumentate rispettivamente del 14 e del 13%. Texfor, l’organo che raggruppa le quattro grandi federazioni del tessile e dell’abbigliamento, vede in questa progressione una grande chance per il settore, specialmente per i filatori.
Alejandro Laquidain, presidente di Texfor, è contento che vi sia attualmente in atto una tendenza alla rilocalizzazione, di cui l’industria nazionale sta approfittando. «Dobbiamo far dimenticare questa immagine di area in perdita di velocità, visto che si tratta di un settore ancora dinamico, in buona salute, che intende proseguire la sua attività e aprirsi a nuovi mercati», ha spiegato Texfor all’agenzia Europa Press, ma l’ottimismo portato da queste cifre non nasconde comunque l’inquietudine generale del settore.
Come tutti i loro omologhi internazionali, i professionisti spagnoli del tessile e dell’abbigliamento devono oggi fare i conti con l’aumento generale del prezzo delle materie prime. «Alcuni settori sono dimenticati», sottolinea Texfor, che punta il dito contro la mancanza di sostegno da parte del Ministero dell’Economia, specialmente in materia di attività internazionali. «Non chiediamo sovvenzioni o aiuti diretti, ma semplicemente che certi ostacoli siano eliminati».
Di Matthieu Guinebault (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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