Settimana della Moda di Milano: Fendi crea abbigliamento da lavoro originale e diverso
Come si vestono i decision makers di oggi? E come si vestiranno quelli di domani? È una domanda con la quale gli stilisti a Milano hanno animatamente avuto a che fare per tutto il weekend, e uno degli approcci più nuovi come risposta è arrivato da Silvia Fendi.
L’azienda romana nata con la pellicceria non è mai stata veramente una potenza della moda estiva per l’uomo. Questa collezione di rottura per la primavera 2018, dove influenze da “Vacanze romane” incontrano la moda ad alta tecnologia, dovrebbe cambiare la situazione.
Chi ha passato almento un’estate nella capitale d’Italia sa quanto i giovani locali amino le stampe di cotone Madras. Così, la Silvia ha preso questo motivo e l’ha usata per creare leggeri vestiti di nylon trasparenti. Il risultato è stato giocoso, fresco (letteralmente, perché il nylon respira), accattivante e totalmente contemporaneo. Tutti i capi sono realizzati in ottimistiche tinte pastello polverose, tutte quante in qualche modo molto Silicon Valley.
“È abbigliamento per dirigenti. Ho preso i codici tradizionali dell’abbigliamento dei manager, come bretelle, cravatte e mocassini, mescolandoli però con un atteggiamento più rilassato. I tempi hanno cambiato le cose molto velocemente. Oggi puoi avere un CEO sedicenne di una start-up che diventa un’azienda milionaria in un paio di minuti. Quindi, gli atteggiamenti cambiano e codici sono sovvertiti”, ha sostenuto la stilista italiana.
Mark Twain notoriamente ha scritto che l'inverno più freddo che abbia mai vissuto è stato un’estate a San Francisco, il che ha fatto sembrare giusta la selezione di Fendi di trench in nylon leggeri come piume sormontati da due inserti di pelle scamosciata su braccia e tronco. Per mantenersi al caldo anche nei giorni freschi di primavera.
“Permette ad un uomo di lavorare da bordo piscina, al ristorante o a casa”, ha sorriso Silvia Fendi, una nipote dei fondatori, e direttore creativo del menswear di Fendi.
Silvia Fendi ha anche attaccato placche in pelle con la scritta Fendi su molti indumenti – che si trattasse di giubbotti da postino o di giacche ‘alla Ike Eisenhower’. Fendi, che ha superato la magica soglia del miliardo di euro di vendite lo scorso anno, ha basato il proprio successo sugli accessori. Per la prossima primavera, l’idea principale di Silvia son le tote, le borsette e persino le borse “Peekaboo” per l’uomo, con protagonisti disegni fatti a mano di cose utilizzate abitualmente mentre si lavora nel quotidiano: tazze, piattini, lampade, bucce di banana, telefoni. Tutti ideati da Sue Tilley, la musa di Lucian Freud. Il suo soprannome era Big Sue, e questi vestiti sarebbero giusti giusti proprio per le temperature della Big Sur, selvaggia ed incomparabilmente bella regione centrale della California.
Versione italiana di Gianluca Bolelli
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