28 mag 2014
Sergio Tacchini non è in vendita
28 mag 2014
La vicenda intorno al marchio Sergio Tacchini si fa sempre più complicata. Alcuni giorni fa, il fondatore dello storico marchio sportivo italiano, l’ex campione di tennis Sergio Tacchini, ha annunciato la sua intenzione di riacquistare il proprio marchio. Ma l’operazione non sembra così semplice. Il brand è stato ceduto, infatti, nel 2007 all’imprenditore e investitore cinese Billy Ngok e fa capo oggi alla Sergio Tacchini International. Quest’ultima ha chiarito mercoledì in un comunicato che “il marchio non era in vendita”.
“La società Sergio Tacchini International in liquidazione è attualmente proprietaria del marchio “Sergio Tacchini’’. A giugno dello scorso anno il marchio, inserito in un compendio aziendale, è stato affittato fino all’anno 2017 alla società Wintex Italia Srl, che corrisponde regolarmente il canone relativo a tale affitto”, spiega la società nella nota, specificando che “anche in conseguenza di espressi vincoli contrattuali, il marchio ‘’Sergio Tacchini’’ non può essere oggetto di cessione”.
“Attualmente la società Sergio Tacchini in liquidazione sta elaborando un piano di ristrutturazione societaria, che ha come finalità il risanamento delle ingenti perdite provenienti dai periodi precedenti, nonché il rilancio commerciale del marchio stesso”, conclude il comunicato.
“Abbiamo fatto una proposta subordinata al fatto che sia approvato il concordato preventivo. In questo caso la formula sarebbe quella dell’affitto di ramo d’azienda fino alla conclusione del concordato. Tramite la nostra società di famiglia Sandys, siamo pronti a mettere sul tavolo 5 milioni di euro per riacquistare il marchio e altri 5 da investire nel marketing per rilanciarlo. Nel giro di cinque anni puntiamo ad arrivare a un fatturato di 5 milioni di euro”, spiega Alessandro Tacchini, figlio di Sergio, ed ex AD dell’azienda.
L’offerta, fatta circa due mesi fa, si scontra oggi con il chiarimento da parte della Sergio Tacchini International sul fatto che il marchio non sia in vendita. “Non capisco. La società è in liquidazione e la nostra proposta potrebbe aiutarla a risolvere i problemi finanziari. Sembra che sia stata fatta una proposta anche da parte della Wintex, ma meno elevata rispetto alla nostra”, prosegue l’imprenditore. Di fatto, per ora Sergio Tacchini International non avrebbe fatto richiesta per essere ammessa al concordato preventivo.
“Nel 2007 volevamo sviluppare il brand ed eravamo in discussione con diversi fondi. Abbiamo ceduto il marchio al gruppo cinese Hembly di Billy Ngok, all’epoca il nostro fornitore, perché ci sembrava il partner ideale per lanciare il marchio in Cina e in Asia. Ma poi non sono stati in grado di gestirlo e c’è stato un crollo del business. Il fatturato, che era di 100 milioni di euro, è sceso sotto i 20 milioni. Negli ultimi tre anni abbiamo fatto varie proposte al gruppo, ma senza arrivare ad una conclusione. Abbiamo rilanciato in questi ultimi mesi, spinti dalle istituzioni locali, molto preoccupate per la situazione, ma per adesso senza esito”, conclude Alessandro Tacchini.
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