23 ott 2013
Seafarer : il rilancio parte dall’Italia
23 ott 2013
Seaferer resuscita partendo dall’Italia. Lo storico marchio di pantaloni nato nel 1900 a Brooklyn si rilancia sul mercato grazie a un gruppo di cinque amici-imprenditori italiani: Alberto Raengo, il talent scout che ha individuato il marchio, Massimiliano Tabacchi, l’amministratore delegato, Federico Barina, esperto nel prodotto, Andrea Benvegnù, specializzato nel retail e Andrea Nuzzo, focalizzato sulla parte commerciale. Il brand, che forniva la marina militare americana fino agli anni ‘90 è stato rilevato all’inizio del 2012 dal gruppo di moda francese Façonnable, che deteneva Seafarer senza averlo mia sviluppato.
La storia dei Seafarer inizia da una necessità: i marinai hanno bisogno di pantaloni da togliersi in fretta, in caso di tempeste. I pantaloni, quindi, hanno la vita alta, i fianchi ben disegnati, le tasche applicate frontalmente e la gamba a zampa. Un modello che sarà in seguito ricopiato da tutti. Finiti nei mercatini dell'usato negli anni Sessanta e Settanta i Seafarer vengono riscoperti e rivivono una seconda vita sul corpo di numerose personalità, quali Brigitte Bardot, Isabelle Adjani, Ursula Andress, Jane Birkin, Raquel Welch, Jaqueline Blisset, Farrah Fawcett, ecc.
“Per ricostruire l’immagine del brand, poco conosciuto in Europa, siamo ripartiti proprio dal periodo degli anni Settanta con le celebrities di allora. Abbiamo ridisegnato questa immagine portando una grande attenzione al fitting. Il nostro modello icona è quello del pantalone scampanato. La collezione è composta da una decina di pantaloni declinabili in 6/7 varianti di tessuti e di colori, e da alcune camicie. Tutto è prodotto rigorosamente in Italia”, spiega Massimiliano Tabacchi.
Sono state create due società a Saonara, in provincia di Padova: Seabreaker S.r.l., la società commerciale, e Brand Cube S.r.l., la società proprietaria del marchio. Il brand è stato lanciato ufficialmente lo scorso gennaio con un evento organizzato presso il concept store parigino “Colette” e un video diviso in tre episodi realizzato dalla blogger francese Garance Doré.
I pantaloni Seafarer sono venduti ad un prezzo che va dai 180 ai 240 euro. Con la prima collezione per l’autunno/inverno 2013 Seaferer ha raggiunto un centinaio di clienti multimarca, di cui 70 in Italia. Nel giro di una stagione, il brand ha più che raddoppiato il fatturato ed arriva oggi sui 180-200 clienti.
“Tutti clienti ottimi: da Luisa Via Roma, ad Antonia, al Duca D’Aosta, e poi La Rinascente, Colette, ecc.”, sottolinea l’AD, che sta avviando lo sviluppo sui mercati esteri. In particolare negli Stati Uniti, con Simon Showroom. Il marchio sta inoltre entrando nei Paesi scandinavi, mentre la distribuzione è stata affidata a Qlip per la Francia, a Toeffer per la Germania e a Blue Fashion per il Benelux. In Italia e per il resto del mondo è RiccardoGrassiShowroom che segue il marchio. Entro fine mese, inoltre, sarà attivo l’e-commerce.
La direzione artistica è stata affidata ad Angela Biani. Inoltre, per i tessuti il marchio si avvale anche di consulenze esterne. Dopo una prima collaborazione con Ken Scott, che sarà rinnovata per la primavera/estate 2014, Seafarer si è associato a Roberta di Camerino per l’autunno/inverno 2013-14. “Il nostro modello di business è flessibile e come costi siamo molto snelli. Abbiamo inoltre scelto di essere integralisti, posizionandoci su una nicchia particolare, quella del pantalone per donna”, conclude Massimiliano Tabacchi.
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