Schiaparelli si lancia nel prêt-à-porter con un progetto originale
Schiaparelli ripensa il concept di prêt-à-porter con un nuovo format a misura d'uomo. Come considerare il ready-to-wear quando sei una piccola casa di moda? Come trasporre l'essenza della couture in una linea più accessibile? Come differenziarsi dagli altri e continuare a suscitare desiderio? Tante domande, che il marchio parigino di proprietà del titolare di Tod's, Diego Della Valle, si è posto in questi ultimi due anni e che ora ha deciso di affrontare. Come? Con il nuovo progetto “Story”, che sarà svelato in occasione della Fashion Week parigina.
Ogni “Story” declinerà una collezione di 20-30 capi di prêt-à-porter di lusso con una quindicina di accessori attorno a un tema molto forte legato allo spirito e alla storia della maison, e sarà presentata senza tener conto delle abituali stagioni e del calendario della moda.
“Più che di una collezione, preferiamo parlare di un guardaroba. L’idea è di raccontare molteplici piccole storie, che s’incrociano e formano insieme una storia più grande, quella di Schiaparelli, che vogliamo rendere più accessibile restituendole il suo eclettismo”, spiega a FashionNetwork.com un portavoce della griffe.
Le collezioni saranno vendute direttamente nei saloni della maison al 23 di place Vendôme, collegati al quartier generale del marchio al numero 21, dove Elsa Schiaparelli aveva aperto il suo atelier nel 1935. Questi “saloni-boutique” saranno aperti a partire dal 25 settembre. Lo spazio di 400 metri quadrati, situato al terzo piano dell’edificio, accoglierà le clienti dal lunedì al sabato senza appuntamento, in un'atmosfera accogliente, con una vista dall’alto sul Ritz e la celebre colonna Vendôme, simbolo del lusso in tutto il mondo.
Con l’apertura per la prima volta di questi saloni-boutique, Schiaparelli dà il via a un nuovo capitolo della sua storia, con l’obiettivo di offrire alle clienti del prêt-à-porter un’esperienza particolare. “Immergersi nel mondo di una vera casa d’alta moda costituisce un momento privilegiato, che trasforma l’acquisto in un’esperienza unica”, sottolinea la griffe, che ha voluto anche riflettere all’approccio sostenibile del progetto con “una produzione misurata” senza cedere alle sirene della sovrapproduzione.
Tutto è prodotto tra l’Italia e la Francia. Per garantire questa nuova attività di prêt-à-porter, iniziata sotto un’altra forma in maniera molto riservata nel 2016, la maison ha dovuto soprattutto ripensare la propria organizzazione potenziando la forza lavoro. In due anni i dipendenti sono raddoppiati, passando da 25 a 50 persone.
La formula inizia con “Story #1”,sul tema “Man Ray e i simboli Schiaparelli”, che gioca sulle opere principali dell’artista e fotografo surrealista, amico e complice di lungo corso di Elsa Schiaparelli. La collezione si comporrà di abiti, giacche, camicette, t-shirt e felpe, e di una prima borsa emblematica chiamata “Le Secret de Schiaparelli”, confezionata in Francia sulla base dei saperi tradizionali della pelletteria di più alto livello. I prezzi partono da 300-400 euro, per raggiungere molte migliaia di euro per alcuni capi speciali.
Inoltre, il marchio prevede di aprirsi a delle collaborazioni. Così, il talentuoso pasticciere Cédric Grolet è stato chiamato per creare una torta a forma di “occhiolino” goloso, mentre l’artista floreale danese che vive a Tokyo Nicolai Bergman ha immaginato delle scatole-bouquet con fiori rosa shocking. La prossima collezione “Story #2” sarà lanciata alla fine dell’anno.
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