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Salone del Mobile: Design Summit, il made in Italy una forza per l'estero

Di
Ansa
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10 apr 2013

Il design Made in Italy come lezione d'ottimismo per superare la crisi. I nostri prodotti d'arte come chiave per tenere in piedi le aziende del Paese e aprirsi a mercati finora inesplorati come Cina, Brasile e India. Sono questi i 'trucchi del mestiere' che emergono dal Primo Design Summit, organizzato da Corriere della Sera, in concomitanza con l'inizio del Salone del Mobile di Milano, la fiera che porterà in città 400mila creativi e addetti del settore.

Il pannello 'Janus' di Gupica esposto allo stand Paolo Castelli in occasione del Salone del Mobile 2013 - Rho Fiera, Hall 7, Stand G11


"Tutto questo pessimismo generale non è corretto - ha detto in apertura l'americano Daniel Libeskind, uno tra i più famosi architetti al mondo -. Il design italiano è qualcosa che nessun paese ha e che tutti vi invidiano. La vostra creatività è come una malattia, crea dipendenza: appena la scopri, ne vuoi sempre di più. Gli stranieri vogliono vivere qui e i nuovi mercati vogliono lavorare e imparare da voi". Negli ultimi sei anni di recessione, le aziende legate al design hanno perso solo il 16% degli addetti, segno che il comparto ancora regge, grazie soprattutto all'export: "Dobbiamo continuare a creare risultati positivi su diversi mercati - ha spiegato Roberto Snaidero, presidente Federlegno Arredo -, anche se il Paese non ci aiuta e ci ha lasciati molto soli. Eppure il design è ormai un bene nazionale che deve essere salvaguardato".

I quasi 3mila associati di Federlegno, per esempio, esportano ogni anno circa 850milioni di euro in Russia, con una crescita annua del 15%, ma i maggiori partner commerciali restano comunque Francia e Germania: "Questo ci serva per capire quali importanti potenzialità possiamo incontrare aprendoci ad alcuni mercati emergenti come Cina, Brasile e India, che ora guardano al design italiano con estremo interesse", ha detto ancora Claudio Luti, presidente di Cosmit, che ha anche sottolineato l'importanza d'investire in marketing e comunicazione: "Il Salone del Mobile è lo strumento migliore che abbiamo per internazionalizzare le nostre imprese e aprirci verso i nostri clienti del domani - ha continuato -. Dobbiamo diventare più forti, magari radunandoci insieme sotto un unico marchio che raggruppi anche nazioni diverse".

A dare il benvenuto al Salone del Mobile, durante il Primo Design Summit, anche Cristina Tajani, assessore al lavoro di Milano e Raffaele Jerusalmi, Ad di Borsa Italiana. "Comune, aziende e centri di formazione - ha detto l'assessore a Palazzo Mezzanotte - insieme, possono dialogare per rendere Milano il centro del design per eccellenza, non solo durante il Salone, ma tutto l'anno". Dello stesso parere anche il padrone di casa, Jerusalmi: "Noi ora abbiamo bisogno di attrarre capitali - ha commentato - e gli investitori guardano a queste iniziative con grande interesse".

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