Roberto Coin presenta a Roma le sue collezioni natalizie

I diamanti della serie Cento con il loro taglio a 100 facce al posto delle classiche 57; giada nera, agata verde e linee moderne per Black Jade; forme bombate ispirate alle tv anni '50 per Pois Moi; trionfo di pietre preziose colorate per Garden, Shangai e nei pezzi unici. E poi gli animali: cavalli arabi, scorpioni, tigri siberiane: ce n'è per tutti i gusti - anche se non proprio per tutte le tasche - fra i gioielli delle collezioni natalizie firmate Roberto Coin presentate a Roma.

Nella capitale il gioielliere veneto ha una delle sue 20 boutique monomarca: l'ha voluta qui, anziché a Milano, la moglie Pilar, perché per lei, spagnola, Roma rappresentava la quintessenza dell'italianità.

Designer autodidatta con un passato da albergatore ("Mi è rimasto nel rapporto coi clienti, che amo servire e che per me non sono mai abbastanza soddisfatti"), Coin è una fucina di idee.

La sua azienda, che è nata nel 1977 (prima però produceva per terzi, il marchio esiste dal 1996) crea oggi 600 pezzi l'anno, con stili e forme diversissime, perché le donne non sono tutte uguali. E anche se non si sente al 100% un simbolo del Made in Italy ("Versace, Armani, sono loro i veri pionieri"), agli ultimi International Palladio Awards con 'Pois Moi' ha vinto il premio per la miglior collezione italiana di gioielli nel mondo.