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8 dic 2010
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Rip Curl torna alla stabilità nel 2011

Pubblicato il
8 dic 2010

8 dic 2010 - Rip Curl ritrova un buon risultato nell'esercizio 2010/2011. Dopo due anni in ribasso, con un'attività 2009/2010 in calo del 9%, l’australiana Rip Curl torna in equilibrio nell'esercizio corrente, svoltosi dal 1° luglio 2010 al 30 giugno 2011. Nell'esercizio 2009, Rip Curl, secondo le cifre pubblicate, aveva realizzato 107 milioni di euro di vendite.

Rip Curl
Rip Curl veut rapprocher le lifestyle du technique. DR

"Riscontriamo una stabilità in tutti i Paesi. L'Inghilterra, la Francia e la Spagna dovrebbero tornare in attivo”, dice Baptiste Caulonque, DG Europa responsabile delle operazioni. “Puntiamo su un leggero progresso del fatturato, tra l'1 e il 2%. Mentre l'Australia è un po' sottosopra, il mercato americano ha ottenuto una leggera progressione".

Anche se alcune regioni, come la Grecia, hanno subito in pieno gli effetti della crisi, il gruppo rende noti dati di stabilità in tutti i suoi canali distributivi. L'azienda conta su un ritorno alla crescita della sua attività nei principali negozi-chiave. Parallelamente, Rip Curl mantiene la sua politica di aperture nel retail; infatti il brand ha appena inaugurato una boutique nella rinomatissima stazione sciistica alpina svizzera di Zermatt, ed un'altra in una delle più importanti stazioni per gli sport invernali del Nord Europa, ad Åre in Svezia. Rip Curl, che possiede in totale 73 punti vendita, ha in programma di mantenere il suo ritmo di una inaugurazione al mese.

"Ci stiamo concentrando sulle città costiere e sulle zone vicine alle metropoli”, precisa Frédéric Basse, DG Europa. “Stiamo anche rivedendo alcune nostre scelte. A Madrid, per esempio, eravamo troppo lontani dal centro-città, e quindi abbiamo chiuso il negozio". A livello mondiale, Rip Curl si sta sviluppando in Asia, con una recente apertura a Bali. In Australia, il gruppo si sta muovendo per rispondere alla strategia d'acquisto di multimarca condotta da Billabong.

Lo specialista del surfwear (ramo che produce il 52% del suo fatturato) e del mountainwear punta sulla sua esperienza di know-how nei prodotti “tecnici” per trainare il marchio verso l'alto. "Lo sportcore guiderà il lifestyle”, puntualizza Frédéric Basse, co-stilista di Rip Curl Europa. “E in inverno, la montagna darà un senso [e una continuità stilistica] alle collezioni di abbigliamento. In questo modo avremo, per esempio, la possibilità di attrarre le consumatrici con l'abbigliamento cosiddetto tecnico, altrimenti le donne non avrebbero davvero alcuna ragione per venire a vedere le nostre collezioni".

E quindi, per l'autunno-inverno 2011/2012, il brand australiano sta sviluppando, nell'ambito mare, le linee “Surf Shack” per le ragazze e “Destination Unknown” e “Ocean Riders” per i maschi, le quali puntano rispettivamente su praticità e funzionalità la prima e sull'immagine del surf stile anni '70 le seconde. Per i pendii innevati le collezioni lifestyle “Screen Art”, “Liberty or Death” per gli uomini e “Soul of Snow” per le donne, s'integrano con l'universo dello snowboard e del freestyle. Sui suoi prodotti tecnici, Rip Curl ha adottato peraltro una nuova segmentazione stilistica. “Backcountry” per l'uomo e “Activist” per la donna si rivolgono a dei montanari esperti. “Gravity” propone dei look streetwear per dei praticanti esperti e assidui. Infine, “Roam” ha come target gli appassionati di una pratica occasionale, con uno stile più convenzionale.

Di Olivier Guyot (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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