Regno Unito: più di 200 centri commerciali sarebbero a rischio fallimento
Oltre 200 centri commerciali del Regno Unito potrebbero dichiararsi insolventi se i loro proprietari non riusciranno a iniettare capitali freschi per rifinanziarne i debiti e riprendere il loro sviluppo, secondo la società di gestione patrimoniale APAM.
Il commercio fisico è in difficoltà oltremanica, e i grandi magazzini e le catene d’abbigliamento vedono diminuire drasticamente le presenze dei clienti nei loro negozi man mano che l’e-commerce guadagna terreno.
Secondo APAM, il numero di centri commerciali britannici che potrebbero attraversare delle difficoltà nel rimborsare il loro debito è aumentato del 75% da quando la società ha cominciato ad analizzare il mercato un anno fa. Un aumento dovuto a una nuova ondata di procedure di liquidazione volontaria, ma che si spiega anche con titoli azionari in caduta libera. In media, questi centri sono stati rifinanziati o hanno cambiato proprietario per l’ultima volta quasi quattro anni fa.
Il valore e la reputazione dei centri commerciali ne fanno le spese, in un contesto di profondo cambiamento del retail a causa dell'avvento di nuove tecnologie, come le vendite sul web, i big data e l’intelligenza artificiale.
Il centro Callendar Square Shopping Centre a Falkirk, in Scozia, ad esempio, era stato valutato più di 25 milioni di sterline (27,56 milioni di euro) nel 2006, ma è stato venduto all’asta per 1 milione di sterline (1,10 milioni di euro) lo scorso anno.
Le stime di APAM si basano sull’analisi delle transazioni che si sono perfezionate utilizzando del debito tra il 2012 e il 2015, mentre i normali periodi di finanziamento bancario arrivano a scadenza.
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