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Pubblicato il
28 mar 2013
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Quale futuro per il grande magazzino Printemps?

Pubblicato il
28 mar 2013

Le notizie e le indiscrezioni sul futuro del grande magazzino Printemps si sono susseguite e sono continuamente cambiate nella giornata di mercoledì. Fino a metà giornata, e dopo la riunione, avvenuta martedì 26 marzo, del comitato centrale d'azienda, il gruppo Borletti aveva dato il via all'acquisto delle quote di Rreef, filiale della Deutsche Bank, che possiede il 70% del capitale, con l'aiuto di investitori del Qatar, già annunciati ma non identificati. Ora, secondo il quotidiano “Le Figaro”, notizia pubblicata mercoledì verso le 15:30, non è più il gruppo italiano Borletti che acquisterà le quote di Rreef insieme ai qatarioti, ma questi ultimi da soli!


Gli investitori mediorientali avrebbero perfezionato l'acquisto tramite una società di diritto lussemburghese, Disa (che sta per Divine Investments SA), non solo delle azioni di Rreef, ma anche del 30% del gruppo Borletti. Secondo i documenti presentati al comitato centrale d'azienda, essi manterrebbero comunque sul posto la gestione esistente, diretta da Paolo de Cesare, e tutto l'insieme degli impiegati del Printemps.

Contattata dall'agenzia di stampa francese AFP, la direzione del Printemps non ha commentato. Secondo “Le Figaro”, il gruppo Borletti non commenta «in ragione del fatto che sono in corso le procedure di informazione dei delegati del personale». Altri tre comitati centrali d'azienda sarebbero già stati programmati per il 5, il 19 e il 25 aprile.

Ricordiamo anche che le Galeries Lafayette avevano, attraverso il presidente Philippe Houzé, proposto agli investitori del Qatar di effettuare insieme l'operazione. E' possibile vedere emergere a fianco del qatarioti questo nuovo investitore in sostituzione di Borletti, o gli asiatici vogliono procedere veramente da soli? Nessuno può ancora sapere cosa stia accadendo dietro le quinte…

A questo proposito è molto eloquente un articolo pubblicato il 9 marzo scorso sul sito Internet Mediapart, intitolato: «Printemps: un esempio di saccheggio organizzato». Il sito sottolineava come il fondo d'investimento Rreef e Borletti avessero programmato sin dal loro acquisto del Printemps nel 2006 la progressiva demolizione della società di grandi magazzini con la vendita di numerosi suoi gioielli di famiglia. Mediapart cita la vendita delle proprietà di Marsiglia, Strasburgo (inaugurato pochi giorni fa, ma senza la presenza Paolo de Cesare), Rennes, Lilla, Tolone, Rouen, ecc. Queste vendite, secondo il sito Web, avrebbero fruttato più di 465 milioni di euro. Mediapart ricorda anche gli oltre 900 posti di lavoro persi e le forti restrizioni imposte ai fornitori durante quel periodo.

In sostanza, dietro la facciata della versione o delle versioni ufficiali, il futuro del department store parigino Printemps sarà probabilmente altrove, almeno a credere alle informazioni, talvolta palesemente contraddittorie, che circolano nell'ambiente. Come del resto l'ammontare economico dell'operazione. Le prime trattative per l'acquisto si basavano su 1,6 miliardi di euro. Da fonti bancarie citate da Reuters, è stata indicata una forchetta che andava da 1,8 a 2 miliardi di euro. Un importo vicino a quello che era stato indicato all'inizio delle trattative da FashionMag…

Jean-Paul Leroy (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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