Puma migliora ancora la redditività nel primo trimestre
Puma ha continuato a mettere in pratica il suo slogan “Forever Faster” nel primo trimestre del 2018. Il Felino ha infatti visto crescere l’utile operativo dai 70 milioni di euro registrati nel corso dei primi 3 mesi del 2017, ai 112 milioni di euro del periodo gennaio-marzo 2018.
Il marchio tedesco di lifestyle e articoli sportivi, che ha visto il proprio azionista di maggioranza Kering annunciare il suo disimpegno dalla società all’inizio di quest’anno, ha però dovuto fare i conti con dei tassi di cambio che hanno fortemente influito sulle vendite. A cambi costanti, Puma ha visto aumentare le vendite del 21,5%, ma una volta passate le frontiere, nei suoi conti il fatturato cresce solamente del 12,5%, a 1,131 miliardi di euro.
Il margine lordo sale comunque di 110 punti base rispetto all’anno passato, al 48,2%. Nonostante una bella dinamica, con crescite in doppia cifra in tutte le regioni (menzione speciale per l’Asia) e tutte le categorie di prodotto, Bjorn Gulden, il CEO di Puma, vuole essere cauto sullo stato di avanzamento dell'intero anno finanziario.
“A causa di un contesto commerciale incerto, dovuto alla volatilità dei tassi di cambio e alla difficile congiuntura economica, abbiamo leggermente aumentato le nostre previsioni per l'intero anno. Ora ci aspettiamo una crescita compresa tra il 10% e il 12% delle vendite in valuta locale (in precedenza era il 10%) e un EBIT compreso tra 310 e 330 milioni di euro (contro i 305-325 milioni di euro precedenti)”, precisa il dirigente in un comunicato.
Nella guerra di annunci riguardanti le barriere commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina, Puma sta esaminendo le opzioni per far spostare la propria produzione cinese verso altri Paesi produttori asiatici. Il marchio tedesco punta anche a rafforzare il sourcing per le sue scarpe in Vietnam e in Indonesia, e per l’abbigliamento in Bangladesh e in Cambogia, secondo l’agenzia Reuters. "Il nostro team di sourcing ha lavorato per trovare delle soluzioni alternative negli ultimi due o tre mesi", ha dichiarato Bjorn Gulden nel corso di una conference call con vari giornalisti. “Abbiamo fatto venire il mal di testa a molte persone”.
Un'opzione che dovrebbe consentire a Puma di rimanere competitivo sul mercato statunitense, dove il marchio sta guadagnando quote di mercato. Ma questa evoluzione potrebbe richiedere circa 12 mesi, secondo il boss aziendale.
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