3 lug 2013
Puma: Björn Gulden comincia a lavorare sulla base di una tabella di marcia ben precisa
3 lug 2013
Dal 1° luglio i dipendenti di Puma hanno finalmente un nuovo leader. Björn Gulden, ex Adidas e Deichmann, è infatti arrivato ufficialmente ad esercitare le sue funzioni nella sede bavarese del felino. E come ricorda il quotidiano finanziario tedesco Handelsblatt, la roadmap è chiara, con Jean-François Palus, braccio destro di François-Henri Pinault, Chief Operating Officer di Kering, che ha potuto dedicarsi a un'abbondante full immersion nell'equipaggiamento sportivo dopo la partenza a marzo di Franz Koch.
"Noi vogliamo, con meno prodotti, guadagnare di più", ha dichiarato Jean-François Palus nelle colonne dell'Handelsblatt, ricordando che l'accento sarà messo sullo sport performance. Prima possibile novità precisata dal quotidiano: potrebbe essere firmato prossimamente un contratto con il team calcistico londinese dell'Arsenal.
Ma soprattutto, Jean-François Palus è sorpreso dal tempo che ci mette Puma per produrre. Tra l'ideazione di un prodotto e la sua commercializzazione, passa un anno e mezzo! Il felino dovrà ispirarsi allora alle altre griffe del gruppo Kering. Da Gucci, per un paio di scarpe, il divario temporale che intercorre fra l'idea e la vendita in negozio del prodotto finale è di 14 settimane.
"Sotto la direzione di Björn Gulden, l’assortimento dei prodotti sarà ridotto e l'equilibrio fra performance e lifestyle ristabilito", insiste Jean-François Palus. Altro aspetto problematico: il nuovo boss prende il timone con il chiaro compito di risparmiare. Il quotidiano Handelsblatt precisa che alla fine dell'anno resteranno 540 i negozi Puma nel mondo, vale a dire 50 in meno degli attuali. Fra i dipendenti, 450 posti di lavoro su 11.000 saranno soppressi. Una razionalizzazione che costerà 125 milioni di euro.
Sembrano proprio lontani i tempi in cui il felino, balzo dopo balzo, sognava di stare al passo coi suoi rivali. Oggi invece, Nike e Adidas hanno pubblicato fatturati rispettivamente di 19,7 e 14,9 miliardi di euro. Puma è a 3,3 miliardi. Jean-François Palus, che promette attraverso l'articolo del giornale tedesco di non voler interferire negli affari quotidiani di Puma, aggiunge: "Qualche volta, la situazione fa sì che noi, alla sede [di Kering, ndr.], scopriamo delle cose che un CEO non vuole vedere, semplicemente perché deve fare attenzione ai dettagli".
Bruno Joly (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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