Prada si crea il proprio cinema

Come spesso con Prada, l'arte si mescola con la moda, in un incessante processo di ricerca e sinergie che poi si concretizza in un progetto finale. Una filosofia alla quale l'ultimo ad iscriversi in ordine di tempo è il cortometraggio Past Forward, realizzato per la firma italiana dal cineasta statunitense David O. Russell.

L'opera ha una durata di circa 20 minuti. Alcuni estratti del corto, tutti in bianco e nero, erano stati trasmessi durante l'ultima sfilata femminile di Prada a Milano, in settembre, su grandi schermi fissati sopra la passerella, per uno show dal grande impatto visivo.

Past Forward è ora stato presentato al completo in occasione di alcune proiezioni organizzate negli ultimi giorni ai quattro angoli del mondo, ed è visibile da giovedì sul sito del brand.

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Il progetto è nato da un incontro fra la direttrice artistica della casa di moda, Miuccia Prada, e il regista di Happiness Therapy, American Bluff e Fighter, “al termine di una conversazione” che si era sviluppata riferendosi “ai legami tra il futuro, il presente e il passato”.

“La signora Prada mi ha dato l'opportunità di realizzare questo film come un sogno, composto da uno strano mix di suspense, di paura, di bellezza, di conflitto, di romanticismo, d'amore, d’identità e di tempo”, spiega in una nota David O. Russell.

Il film, dotato di un'atmosfera misteriosa dagli accenti hitchcockiani, oscilla tra il sogno e la realtà. La storia segue tre donne, la bruna Freida Pinto, la bionda Allison Williams e la negra sudanese Kuoth Wiel, dall'eleganza senza tempo (firmata Prada), che vivono tutte e tre la stessa caccia-inseguimento ed incontro amoroso provvidenziale con un uomo.

Le scene si ripetono come all'infinito, in un ambiente che è al tempo stesso familiare e futuristico. “In Past Forward ho visto l’opportunità di fare un viaggio cinematografico nel cuore dei diversi strati di ricordi di film, di momenti di vita e di emozioni, senza nessun'altra intenzione se non quella di fare arte”, riassume David O. Russell.

Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)