9 gen 2018
Pitti Uomo 93 debutta sotto il segno dell’ottimismo e dell’unione
9 gen 2018
Pitti Uomo ha aperto i battenti martedì a Firenze, confermando la sua leadership nel segmento della moda maschile. Segno della forza sempre crescente di questa manifestazione per il menswear, la presenza alla conferenza di apertura del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, il cui incisivo discorso è stato caldamente applaudito nel vecchio palazzo della Borsa di Firenze, interamente rinnovato, che oggi ospita la Camera di Commercio.
Appuntamento imprescindibile di questo inizio di stagione, il salone accoglierà fino a venerdì 12 gennaio 1.244 espositori, di cui 570 provenienti dall’estero (45,8% del totale), e 36.000 visitatori, tra cui 24.000 buyer, proponendo un programma ricco e sempre più internazionale, come testimonia l’attesa sfilata di Brooks Brothers prevista per mercoledì. Il marchio americano, che quest’anno celebra il suo bicentenario, riceverà per l’occasione il Premio Pitti Immagine 2018.
Il Ministro Calenda ha ricordato come l’Italia debba al tessile e alla moda molto di più rispetto agli altri settori industriali e come da tre anni i poteri pubblici stiano investendo per promuovere il made in Italy nel mondo. Questo anche supportando i saloni più importanti, a partire da Pitti Uomo, che ha beneficiato di un supporto finanziario di circa 2,5 milioni di euro all’anno. Ma anche attraverso un’attività di coordinamento di tutte le istanze italiane della moda.
"Sono riuscito a far approvare per i prossimi tre anni il piano per il made in Italy: i soldi ci sono, ma non è solo una questione di soldi, ma anche di cosa ci vogliamo fare", ha affermato Calenda. "Il piano per il made in Italy prevede un investimento fra i 150 ed i 200 milioni di euro e ha come punto cardine, oltre a tutte le attività che facciamo all'estero, il fatto che si investa nelle grandi fiere per portarle sempre di più ai vertici delle classifiche mondiali. Lo facciamo ormai da quattro anni, Pitti è stato il primo, sembra funzionare, bene, gli operatori sono contenti e quindi è giusto continuare".
“Questa volontà di lavorare in sinergia, tutti insieme, ha portato i suoi frutti con una maggiore coesione. A Firenze, ad esempio, uno dei risultati concreti è stata la nascita del Museo della Moda”, ha sottolineato il Presidente della Camera di Commercio di Firenze, Leonardo Bassilichi.
Di coesione ha parlato anche Claudio Marenzi, Presidente di Sistema Moda Italia e di Pitti Immagine: “Bisogna parlare di una settimana della moda maschile italiana, con 4 giorni di Pitti e 4 giorni a Milano che si completano in maniera perfetta: deve essere il modo in cui andiamo avanti a collaborare. I grandi marchi della moda stanno unendo le due sfilate uomo e donna, altri si lanciano più sulla parte social, ci sarà una rivoluzione. In tutto questo, la mia considerazione è che i due punti fermi per le settimane della moda saranno Parigi e l'Italia. In Italia per la donna parlo di Milano, ma per l'uomo è un coacervo di due entità. I nostri competitor sono fuori dall'Italia".
Da parte sua, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha ricordato che la città ha investito 3 miliardi di euro nelle infrastrutture urbane, di cui 80 milioni allocati per il rinnovamento della Fortezza da Basso, che accoglie ogni stagione i saloni organizzati da Pitti immagine. Nardella ha anche promesso la fine imminente dei cantieri della linea “tramway”, che paralizzano la città da quattro anni, assicurando che per il prossimo Pitti Uomo “sarà possibile andare dall’aeroporto al salone in 15 minuti grazie alla tramway”.
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