Pitti Uomo 92: Tagliatore cresce del 5% e debutta con il pantalone

Di

Laura Galbiati

Pubblicato il
13 giu 2017

Tagliatore, brand pugliese storicamente specializzato in capispalla, prosegue il proprio percorso verso il total look, già avviato con camicie, maglieria e cravatte, scegliendo Pitti Uomo per presentare un progetto di brand extension nel mondo del pantalone, con una collezione di sei modelli, dal classico con una o due pinces, al chino, a modelli più particolari con predisposizione per le bretelle. Grande attenzione è stata dedicata alla selezione dei tessuti utilizzati per la realizzazione delle nuove proposte.

Tagliatore, che conta oggi 185 dipendenti, ha chiuso il 2016 con un fatturato di 21,5 milioni di euro, in crescita del +5% rispetto all’anno precedente. L’Italia, dove il marchio conta su una rete di 450 negozi wholesale (350 sono i punti vendita multimarca nel resto del mondo), pesa per il 50% sul fatturato, seguita da Giappone (18%) e Germania (10%). Altri mercati di riferimento per il brand sono Austria, Svizzera, Francia, Svezia, Norvegia, Danimarca, Turchia e Corea del Sud. L’azienda presenta 100 modelli a stagione tra uomo e donna e produce circa 340 capispalla al giorno.

La collezione per la primavera/estate 2018 si ispira al “garbo” londinese, pur mantenendo un forte legame con le tradizioni italiane. Oltre alle giacche iconiche realizzate con tessuti esclusivi, la collezione vede il ritorno dell’abito in cotone, tessuti solaro, articoli in lino miscelati con lana e cotone, articoli in jersey di cotone e lino in varie fantasie e gli inconfondibili regimental.

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Per la stagione estiva, come di consueto, viene dato ampio spazio alla capsule cerimonia sia in termini di materiali che modellistica. Si assiste inoltre all’inserimento in collezione di una field jacket rivisitata extra light e di alcuni trench in cotone e cappottini destrutturati in cotone/lino, ma anche maglie e polo con smacchinature jacquard, una camicia interamente smacchinata in lino e una capsule jogging.