Pitti Uomo 89: debutto con maschere antigas per Curradi

Debutto a Pitti Uomo con maschere antigas per Federico Curradi, 40enne stilista fiorentino con esperienze lavorative da Ermanno Scervino e Roberto Cavalli, e come direttore creativo di Iceberg, ospite della giornata di esordio del salone fiorentino della moda maschile nell'ambito del progetto Pitti Italics.

Nella performance d'esordio che si è svolta negli spazi della Dogana, il designer ha ricreato uno scenario post-atomico, con modelli che indossavano maschere antigas collegate a bombole di vetro contenenti fiori e tralci d'edera.

"Solo la natura ci può salvare": è questo il messaggio provocatorio della "collezione realizzata a chilometro zero" precisa lo stilista, ricca di avvolgenti cappotti in doppio cachemire, raffinate camicie in pashmina e giacche in lane pregiate, in una palette cromatica ispirata ai colori dei dipinti del Caravaggio.

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Nella maglieria i colori si mescolano creando raffinati melange. "Quando si è trattato di partire - ha ricordato Curradi - ci siamo dati delle regole inverse a quelle seguite dal mercato: produrre a chilometro zero, privilegiare materiali ecosostenibili e naturali, zero pellicce. Con questi codici abbiamo costruito una collezione di un lusso nuovo e senza tempo. Con in più un prezzo etico, cioè che rispetti il valore reale dei capi".

Curradi vive e lavora nelle campagna fiorentina con i suoi lupi e i suoi cavalli, a stretto contatto con la natura verso cui nutre un profondo rispetto.