18 gen 2017
Pitti Bimbo 84: dati Smi, moda junior in leggera crescita nel 2016 (+1,2%)
18 gen 2017
Secondo le stime preliminari elaborate da Smi, nel 2016 la moda junior è cresciuta leggermente rispetto al 2015, superando i 27 miliardi di euro (+1,2%), anche se con ritmi più bassi rispetto all’anno precedente (che aveva registrato un +1,7%).
Il settore si è trovato a scontare, così come gli altri comparti della filiera Tessile-Moda, il rallentamento sul fronte internazionale, ma ha beneficiato più di altri del rinnovato interesse dimostrato dal mercato nazionale.
Guardando alle performance oltreconfine, si prevede una crescita media annua delle vendite estere corrispondente al +3,1%, che portano l’export a incidere per il 37,8% sul turnover del settore. L’import subisce invece una brusca decelerazione, che porta a una stima dello 0,4% su base annua.
Per quanto riguarda il consumo di moda junior in Italia, la stagione autunno/inverno 2015-16 ha registrato, dopo anni di calo, un risultato piuttosto discreto, posizionandosi sopra la media del settore Tessile-Moda: in particolare, entra in area positiva, cosa che non si registrava più dall’autunno/inverno 2007-08, e segna un +0,1%.
La stagione in esame non presenta differenze di rilievo tra i diversi segmenti, che si muovono in maniera omogenea: il segmento bambino archivia un +0,2%, il segmento bambina e neonato chiudono a +0,1%. I best-seller si confermano gli stessi delle stagioni precedenti: per il bambino brillano giubbotti, polo e jeans, per la bambina leggings, abiti e giubbotti.
Analizzando il panorama distributivo, la moda junior vede confermata la leadership delle catene, forti di una quota pari al 50,9% del mercato. In controtendenza rispetto al macro settore Tessile-Moda, invece, l’e-commerce sperimenta una flessione degli acquisti di moda bimbi, pari al -4,8%. Il calo va imputato essenzialmente al neonato, che cede oltre il 40%, a fronte di un boom del +90% messo a segno nella stagione autunno/inverno precedente; bambina e bambino, al contrario, crescono rispettivamente del +10,4% e del +2,1%.
Il dettaglio indipendente, la cui quota è scesa al 13,5% del sell-out di comparto, mostra ancora una perdita molto accentuata, pari al -16,0%, dovuta soprattutto alla bambina (oltre il -28%); più contenuto il rallentamento del bambino (-9,4%), mentre è in leggera crescita il neonato (+1,8%).
Nonostante il contesto resti incerto, per la moda junior, meno esposta di altri comparti alle fluttuazioni congiunturali, le stime prevedono un mantenimento dell’evoluzione positiva anche nella prima parte del 2017, pur su ritmi sempre moderati.
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