Paola Montaguti festeggia 25 anni nel kidswear lanciando il suo brand

Di

Gianluca Bolelli

Pubblicato il
22 giu 2018

Dopo aver maturato un’esperienza di 25 anni come direttrice creativa nel settore del childrenswear, la stilista bolognese Paola Montaguti crea per la prima volta una linea con il suo nome; un’esperienza in cui è affiancata dal marito-imprenditore Mauro Serafini, che è l’AD del marchio, chiamato PM Paola Montaguti. Si tratta di una collezione di moda bambina 4-16 anni dallo stile bon ton, che utilizza materiali ricercati come il tulle, lo jacquard o le piume, e che nasce dalla passione della designer per l’abbinamento di materie prime diversissime e per le lavorazioni artigianali.

“Doveva trattarsi di una capsule di 50 capi, ma lavorandoci sopra è arrivata a circa 65 referenze”, ricorda Paola Montaguti, incontrata a Pitti Bimbo 87. “È una collezione che si trasforma, perché è composta di abitini, abiti per feste, cerimonie e grandi occasioni, oppure da t-shirt e camicette in jersey; capi abbinati al denim, al tinto capo, alla felpa, pensati per vestire le bambine e le ragazzine in ogni momento della giornata”.
 
“Per il momento non abbiamo obiettivi precisi di fatturato”, continua la Montaguti, “puntiamo comunque a distribuirci nelle boutique multimarca di settore dal posizionamento più alto, si parla quindi di 120-130 boutique in Italia per il primo anno. Per l’estero, guardiamo in particolare a mercati come Regno Unito, Russia, Emirati Arabi, dove io sono già conosciuta e posso vantare tanti clienti affezionati”.

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Paola Montaguti non ha escluso che parte dell’allestimento dello stand visto a Pitti Bimbo potrebbe essere utilizzato come punto di partenza per un concept di corner da implementare all’interno di negozi multibrand in futuro.
 
La collezione è stata ispirata alla Montaguti anche dal luogo particolare in cui è stata realizzata, l’Atelier San Mamolo 15. “Abitiamo all’interno dell’ex Convento delle Acque a Bologna, edificio del 1378 situato in una bellissima zona pedecollinare”, racconta la stilista, “dalle sale affrescate da discepoli di Giovanni Baglioni in cui sono raffigurati episodi delle favole di Esopo, servite anche da sfondo agli scatti fotografici della campagna di comunicazione”.