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Ansa
Pubblicato il
10 mar 2015
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PFW: Saint Laurent, ragazzacce in giacca e tutù

Di
Ansa
Pubblicato il
10 mar 2015

Si solleva il pavimento e il congegno installato nel Carreau du Temple, antico padiglione di ferro e vetro dove un tempo era un mercato, mostra tutta la sua rumorosa imponenza meccanica. Le ragazzacce marciano sull'alto podio: sono troppo truccate, troppo cattive, con le calze troppo strappate. Ragazze che non piacciono alle mamme, a quelle di una volta. Se non fosse irrispettoso oggi si potrebbe parlare di "Hedi Saint Laurent" tanto la maison si è plasmata sulla personalità di Slimane, quello che ha dato il segnale a tutti gli altri: la moda è giovane, cattiva e non perbene.

Saint-Laurent 2015-2016 fall/winter - AFP / Miguel Medina


Questo guru della moda francese ha imposto al marchio un ribaltone giovanilista sin dalla prima sfilata nell'ottobre 2012 e poco dopo ha anche deciso di togliere il nome Yves (ma senza toccare il logo che continua a intrecciare le tre lettere YSL) nonostante con il fondatore egli avesse perfino lavorato.

Quarantasette anni, padre tunisino e madre italiana, lo stilista è anche fotografo e si sente soprattutto artista sa intercettare benissimo il mercato modaiolo, tanto che le vendite della maison sono triplicate in due anni.

La sua carriera era iniziata proprio qui da YSL, nel 1996, quando Pierre Bergè lo aveva chiamato a dirigere l'uomo. Poi nel 2000 Tom Ford (che guidava la creatività di tutti i brand del gruppo Pinault) lo aveva fatto fuori e Slimane era stato preso da Dior per creare dal niente la linea uomo. Lui ne aveva fatto un luogo di culto, anche le donne adoravano le sue giacche sottili. Nel 2007 aveva poi deciso di non rinnovare il contratto e sembrava dovesse abbandonare del tutto la moda per seguire le sue passioni artistiche underground nella sua città d'elezione, Los Angeles. Ma cinque anni dopo è stato chiamato alla guida di Saint Laurent, per dargli un futuro nuovo. Lui ha posto tra le condizioni anche quella di restare a Los Angeles e lavorare da lì perché quella è la sua ispirazione.

PFW: Saint Laurent, collezione aurunno-inverno 2015/16


E in passerella si vede: ragazze poco raccomandabili, perfino imbruttite e incupite da una voglia di vivere troppo rasente la malattia e il pericolo. Sì, è indubbiamente questa l'atmosfera, tuttavia la moda è quella che si può ben immaginare addosso alla gioventù di tutto il mondo.

Non sono travestimenti da blogger, non è costume, che piaccia o meno è moda contemporanea: Slimane non si mette a spiegare lo smoking Saint Laurent alle ragazze, lo fa indossare nelle proporzioni di oggi, sottili, strette, con pantaloni tesi dal passante nei sandali alti, con un cravattino e le bretelle. Lasciando perdere gli eccessi da sfilata, le minigonne sono quelle giuste, le sottane a tutù stanno bene con la giacca perfetta di tweed grigio con tanto di broche sui revers, i pantaloni skinny (anche traforati) hanno la catena in vita, il giubbotto ha un artistico taglio sul retro. Tutto è molto nero con l'eccezione di un paio di vestiti rossi a pois.

C'è il rossetto stampato sul vestitino e la crinolina sotto l'abito da sera ricamato a barrette argentate. Non mancano il grande nodo bianco e molto Saint Laurent sulla spalla del miniabito laminato da sera, il trench in rettile lucido e quello d'argento, una serie di cappottini maschili uno più bello dell'altro sopra minivestiti strippati da discoteca e tubini di velluto con fiocco d'argento in vita. E' la moda e non ci si può far niente!
 

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