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Adnkronos
Pubblicato il
19 lug 2011
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Oro inarrestabile, nuovo record: sfondata la quota di 1.600 dollari

Di
Adnkronos
Pubblicato il
19 lug 2011

Il prezzo dell'oro ha sfondato quota 1.600 dollari, stabilendo il suo nuovo record tra le preoccupazioni degli investitori per la crisi del debito dei paesi dell'euro, con l'oncia (31,1 grammi) per la prima volta a 1.600,40 dollari e poi a 1.601,20.



Tra gli investitori cinesi è scoppiata una vera e propria 'febbre dell'oro', con un'impennata delle vendite di monete e lingotti di oltre il 120% nel primo trimestre del 2011 su base annua. Una tendenza che sta contribuendo a fare salire le quotazioni del metallo giallo.

A spingere la domanda del mercato verso il bene rifugio per eccellenza l'incertezza dell'economia globale, tra la crisi del debito della zona euro e la situazione tutt'altro che rosea dei conti USA, dove il Congresso non ha ancora raggiunto un accordo sull'innalzamento del tetto del debito con il rischio di default per il paese.

La Cina è uno dei principali mercati per la vendita di oro, oltre che essere un importante produttore. Secondo il World Gold Council (WGC), insieme all'India, è il paese in cui la domanda di oro registra ritmi di crescita più forti a livello globale. "La richiesta in Cina è estremamente forte" afferma Marcus Grubb, direttore per gli investimenti del WGC, additando tra i principali fattori che trainano il mercato i timori di rialzi dell'inflazione.

Dati alla mano, nei primi tre mesi del 2011 la domanda di lingotti e monete d'oro in Cina è stata pari a 90,9 tonnellate, segnando un incremento del 123% rispetto alle 40,7 tonnellate dello stesso periodo dell'anno precedente. In India le vendite si sono attestate a 85,6 tonnellate.

Secondo gli analisti la 'febbre dell'oro' del mercato cinese è un fenomeno nuovo. "Solo qualche anno fa, i cinesi non si sarebbero preoccupati di acquistare lingotti e monete. Ma adesso la gente li compra, al posto dei gioielli, in quanto hanno un valore maggiore nel tempo", afferma l'analista del settore Mark Robinson, citato dai media internazionali. Per i cinesi acquistare oro è una sorta di assicurazione, osserva, "sentono di aver fatto un investimento sicuro".

Attualmente le riserve auree rappresentano solo l'1,6% del patrimonio totale della Cina, ma secondo gli analisti vista l'incertezza nell'economia globale è possibile che la Banca Popolare Cinese cominci ad acquistare più oro.

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