26 mar 2013
Nike fa ricorso a Bluesign Technologies per produrre più “verde”
26 mar 2013
Patagonia, The North Face, Helly Hansen, Haglöfs o Deuter hanno già fatto ricorso ai servizi e alle competenze di Bluesign Technologies. Ora è uno dei più grandi nomi dello sport ad annunciare il perfezionamento di un accordo di partnership strategica con la stessa BT.
Il gruppo Nike utilizzerà così due strumenti innovativi, il bluesign bluefinder e il bluesign blueguide, in tutta la sua catena logistica e di fornitura. Il primo permetterà ai fornitori del gruppo di avere accesso a processi che utilizzano preparati atti ad ottenere vestiti più sostenibili per l'ambiente. La guida dovrebbe consentire a Nike di trovare, in una lista di più di 30.000 materiali, delle alternative meno inquinanti a quelle dei procedimenti che utilizza attualmente.
“Nike si è impegnata a partecipare a un grande cambiamento nel mondo dei materiali, con la volontà di eliminare delle sostanze pericolose e di innovare con nuove materie prime sostenibili”, spiega in un comunicato Hannah Jones, vicepresidente dell'attività di sostenibilità e delle innovazioni del gruppo. Per eseguire l'aggiornamento a una gamma di materiali completamente sostenibili, le diverse parti interessate devono lavorare insieme per sviluppare nuovi procedimenti chimici e per incoraggiare l'utilizzo di processi migliori eliminando quelli nocivi".
Fondata nel 2000, la società Bluesign Technologies, che appartiene per l'80% al gigante della revisione e del controllo SGS, è posizionata sul mercato come fornitrice di soluzioni che ottimizzino le esigenze di tecnologia e qualità dei prodotti con criteri di maggiore sostenibilità.
“Nike ha insistito per trovare insieme a noi una soluzione di evoluzione per una catena di fornitura grande come la loro. Puntando su bluesign, Nike ha in mano strumenti potenti per soddisfare e anche superare le aspettative dei suoi clienti”, aggiunge Peter Waeber, CEO di Bluesign. “Con l'introduzione di un elenco positivo di sostanze chimiche tessili per la sua base di fornitori, Nike può sostenere la sua catena di fornitura allo scopo di migliorare gli approvvigionamenti di prodotti chimici. Ottenendo così delle positive ricadute ambientali e di sicurezza per i consumatori”.
Nike sembra così voler mettere in atto le condizioni per rispettare gli impegni assunti nel 2011, seguiti soprattutto alle accuse rivoltegli nel rapporto 'Detox' di Greenpeace. All'epoca, il gruppo americano aveva annunciato che si sarebbe impegnato, entro il 2020, a non reinserire alcun prodotto tossico pericoloso in tutta la sua catena produttiva e nella totalità del ciclo di vita dei suoi prodotti.
Olivier Guyot (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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