Nel biennio 2017-18 le aziende distrettuali registreranno una crescita del 4,3%

Nei distretti industriali italiani, nel biennio 2017-18, si prevede una crescita cumulata del fatturato del 4,3%, trainata dai mercati esteri e sostenuta dalla domanda interna. E' quanto emerge dalla nona edizione del rapporto annuale sull'evoluzione economica e finanziaria delle imprese distrettuali realizzato dalla direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo.

Nel biennio 2015-16 i distretti industriali hanno ottenuto una crescita cumulata del fatturato dell'1,4%, mentre l'Ebitda margin è salito al 7,6% nel 2016 rispetto al 7,2% del 2014. Nel biennio successivo, secondo il rapporto, è prevista una accelerazione della crescita (+4,3%) con il contributo che arriverà dalla filiera metalmeccanica sulla spinta della ripresa del ciclo edilizio e investimenti in macchinari.
Le imprese dei distretti industriali sono pronte anche a vincere la sfida digitale. Da una ricognizione su 161 aziende che operano in 36 distretti del sistema moda emerge che il 70% utilizza il canale delle vendite online.

Il rapporto ha analizzato i bilanci aziendali degli ultimi otto anni (2008-15) di quasi 15 mila imprese che appartengono a 149 distretti industriali e di 45 mila imprese non distrettuali attive negli stessi settori di specializzazione. Nei distretti è più alta la quota di imprese che esportano (38,1% contro il 27,8% per i non distretti), è più intensa la presenza all'estero con partecipate estere (28,9 imprese partecipate ogni 100 imprese in Italia; nelle aree non distrettuali ci si ferma a 20,1) e maggiore è l'impegno sul fronte dell'innovazione (53 brevetti ogni 100 imprese contro 40).

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Dalla ricerca di Intesa Sanpaolo emerge anche che la competitività dei "distretti è influenzata positivamente dalla presenza di grandi imprese consolidate. Si assiste poi all'affermazione di una nuova classe di medie imprese. Queste aziende, molto liquide e dotate di un elevato grado di auto-finanziamento, hanno puntato con decisione sui mercati esteri, consolidando la presenza in Europa e accrescendo l'impegno negli Stati Uniti e nei mercati emergenti".