Mulberry esibisce il suo know-how britannico
In pieno rilancio, Mulberry prosegue nel suo riposizionamento valorizzando la propria identità e il suo know-how tutto british. La griffe di pelletteria di lusso ha organizzato mercoledì 3 maggio una bella operazione di comunicazione per illustrare questo concept presso i suoi clienti VIP, moltiplicando anche le iniziative nel quadro della terza edizione della London Craft Week, che ha lo scopo di presentare al grande pubblico i talenti nascosti degli artigiani inglesi.
Il brand ha invitato i propri clienti a una colazione organizzata nello showroom della sua sede londinese, situata nel quartiere chic di Kensington, al 30 di Kensington Church Street, alla presenza del suo direttore artistico, Johnny Coca, del management al gran completo, e di alcuni dei 600 artigiani che lavorano nelle sue due fabbriche della regione del Somerset, nel Sud-Ovest dell’Inghilterra, dove Mulberry produce il 55% delle proprie borse, con il resto che è realizzato in Italia.
Una “The Rookery”, è situata a Chilcompton, dove il marchio è nato nel 1971, non lontano da Bath. L’altra, “The Willow”, è stata aperta nel 2014 a Bridgewater, città natale del marchio di calzature Clarks. “L’età media dei nostri artigiani locali era abbastanza elevata, e quindi la società ha cominciato ad istituire nel 2006 una formazione che permettesse a studenti giovani, attraverso un accordo con delle scuole locali, di andare ad imparare il mestiere nelle nostre fabbriche nell’ambito di un corso d’insegnamento, il “Mulberry Apprenticeship Programme”, spiega Johnny Coca, che guida lo stile del brand da luglio 2015.
Ogni anno, 12 apprendisti, formati in tutti i mestieri nei laboratori aziendali, sono impiegati nelle due fabbriche di Mulberry, le quali contano un totale di 12 catene di produzione, che forniscono 2.500 borse a settimana.
Uno di loro mostra la borsa che ha realizzato seguendo i disegni dello studio. È lui ad essere incaricato di fare i prototipi. Anche suo fratello lavora da Mulberry, come altri artigiani, spesso della stessa famiglia, che si trasmettono le loro capacità di generazione in generazione.
“Ho seguito la formazione e ho cominciato come apprendista sei anni fa, quando i compagni di classe iniziavano l’università. Oggi hanno finito gli studi, ma non trovano lavoro”, racconta il giovane, che ha 22 anni, e che rimane più riservato sul suo stipendio.
“La fabbrica è dotata di tecnologie d’avanguardia. Tuttavia, almeno 36 persone e quasi 7 ore sono necessarie per produrre una borsa”, spiega con orgoglio la direttrice del sito “The Willow”, Sarah Clark, precisando anche che “le pelli utilizzate provengono dall’Italia”.
Per tutta la durata della London Craft Week, dal 3 al 7 maggio, i virtuosi artigiani di Mulberry proseguiranno le loro dimostrazioni nella boutique di New Bond Street.
Versione italiana di Gianluca Bolelli
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