11 apr 2014
Modesto Lomba (ACME ): "Il lusso, in Spagna, ha una definizione diversa"
11 apr 2014
Un corteo di 28 designer e marchi di lusso spagnoli, membri dell’Associazione degli Stilisti di Moda della Spagna, ha invaso la residenza dell'Ambasciata di Spagna a Parigi lo scorso 3 aprile, per incontrare la stampa e i responsabili politici. Erano presenti, fra gli altri, i buyer dei grandi magazzini Harvey Nichols, Neiman Marcus, Frank & Fils e Bergdorf Goodman, come anche quelli di Agatha Ruiz de la Prada, Nuria Sardá, Orlan, Arthur de Soultrait e Blanca Li. FashionMag ha incontrato Modesto Lomba, che guida il brand Devota & Lomba ed è rappresentante dell’ACME.
FashionMag: La crisi che interessa la Spagna sta avendo un impatto negativo sulla creazione moda iberica?
Modesto Lomba: Le crisi economiche, emotive, sono sempre stimolanti per la creazione stilistica. Le maggiori opere d'arte sono nate in tempo di crisi; questa è dunque la migliore fonte d'ispirazione per un creatore, anche di moda. "Con la pancia troppo piena, si pensa male", si dice da noi. E con la pancia vuota, le idee vengono (ride). Ma vorrei precisare che il lusso da noi ha, secondo me, una definizione diversa dalla vostra.
FM: …Vale a dire?
ML: Il lusso in Spagna è sinonimo di stilisti e di moda artigianale, a differenza di come è valutato in Francia, dove invece viene visto come la risultante di una storia lunga e ben definita, piena di grandi maison, alle quali noi non potremmo mai fare concorrenza… anche se lo volessimo (ride).
FM: Cos'è che distingue secondo voi la creazione iberica?
ML: Direi che la moda spagnola è simile alla moda in generale, vale a dire una moda globale e variegata. Forse noi abbiamo un certo senso del colore, ma abbiamo anche molto, molto nero. Bisogna sapere che noi abbiamo inventato il nero con Filippo II. Sotto quel regno, abbiamo scoperto il campeccio (da Campeche, nello Yucatan) del Messico, che era una delle nostre colonie. Questo legno permette di ottenere un nero intenso, ma Filippo II ha lanciato il nero denso, che è ancora un colore molto spagnolo, del quale si è appropriato Filippo II. Un nero che in seguito è stato molto utilizzato da Balenciaga.
FM: L’ACME si rivolge principalmente ai mercati latini?
ML: Puntiamo all'estero, perché uno stilista viva nel mondo e non solamente in un solo tipo di mercato o di clima. Se oggi siamo venuti a Parigi è anche perché la Ville Lumière è la capitale mondiale della moda e del suo business. Eravamo a Londra qualche mese fa con alcuni dei nostri stilisti e recentemente abbiamo siglato un accordo con la fashion week di Miami. Per me non c'è uno stile particolare che può definire la moda spagnola, così come sarebbe impossibile riassumere il design francese o italiano sotto l'etichetta di un unico stile. Anche se non è impossibile trovare da noi dei discepoli di Balenciaga, ne sono sicuro.
Florent Gilles (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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