APCOM
23 mag 2017
Moda, alla Luiss incontro con i protagonisti del settore
APCOM
23 mag 2017
La moda come fattore del successo del made in Italy: se ne è parlato all'università Luiss di Roma, che insieme al Comitato Leonardo ha dedicato il primo degli "Appuntamenti con l'ingegno" al settore e ai suoi protagonisti.
Presenti il Ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, i vertici dell'università, guidati dalla presidente Emma Marcegaglia e dal rettore Paola Severino, e la Presidente del Comitato Leonardo, Luisa Todini. Tra i protagonisti del settore, hanno partecipato Nicola Bulgari, Brunello Cucinelli e Pier Luigi Loro Piana.
"Il provincialismo nel settore della moda non paga mai, dobbiamo avere una grande apertura", ha dichiarato il Ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda. "Nel settore possiamo vincere solo con un concetto di qualità che vada oltre il prodotto e che preveda anche la tracciabilità di tutta la filiera e dell'ambiente culturale dove nasce".
"Oggi siamo debitori alla moda per due ragioni”, ha proseguito il Ministro. “La prima è che è stato il settore colpito per primo dalla globalizzazione e la seconda risiede nel pudore della politica ad occuparsene, ritenendola, sbagliando, non meritevole. Oggi il punto debole della moda è la mancanza di coordinamento e del fare sistema e noi abbiamo lavorato molto nel costruire un tavolo della moda integrato. Occorre avere un raccordo a livello di paese".
"L'idea di una serie di convegni dedicati allo studio dei modelli vincenti del 'made in Italy' nasce da due spunti culturali”, ha spiegato Severino, “il confronto con le più importanti università internazionali e l'analisi dei modelli di governance che rendono attraente il sistema Italia. In questa prospettiva, la moda, così come la qualità del cibo e la tutela del patrimonio artistico, rappresentano gli emblemi di un modello di sviluppo economico e giuridico da esaminare con attenzione. Se ne vogliono esaltare le caratteristiche positive, individuare i punti di forza e di debolezza, indicare una strada per sollecitarne l'evoluzione ed assicurarne un duraturo successo. La testimonianza di alcuni dei maggiori protagonisti e il confronto con le istituzioni rappresentano il punto di partenza per un’approfondita analisi dei rapporti tra fashion, law ed economy".
"Oggi più che mai è cruciale valorizzare la creatività d`impresa”, ha aggiunto Marcegaglia, “la genialità che sempre ha contraddistinto le aziende del Sistema Italia da sola non basta. Incontri come quello di oggi sono un`occasione di confronto molto importante tra i protagonisti e decison maker sui cambiamenti in corso nel mercato dell`alta gamma, del lusso ma anche in quello del lavoro. Abbiamo ancora un potenziale altissimo, ma il made in Italy ha bisogno di scelte coraggiose e di nuove traiettorie da seguire per competere negli scenari globali, sempre con una grande attenzione all`innovazione ma anche al fattore umano, indispensabile per alimentare e accrescere il successo delle nostre aziende".
"Quello della moda è un settore chiave dell`industria italiana e un fiore all`occhiello del Made in Italy nel mondo”, ha concluso Todini. “Siamo il terzo esportatore mondiale di tessile e abbigliamento, con un valore dell`export di quasi 30 miliardi euro. Le aziende del settore sono circa 47mila, gli occupati oltre 400.000 e l`indotto quasi 53 miliardi euro. Tuttavia, molte sono ancora le sfide che si pongono per il futuro. Innanzitutto la tutela del marchio e la lotta alla contraffazione, principalmente in quei mercati in cui gli standard di tutela della proprietà industriale sono molto bassi. Poi la nuova frontiera del digitale, con l`e-commerce che già oggi crea un indotto per le imprese italiane del fashion di oltre 3 miliardi di euro. Un`onda che molte aziende della moda hanno saputo cavalcare, ma c`è ancora un gap da colmare soprattutto per le PMI e per questo ben vengano le misure messe in campo dal Governo attraverso il Piano Industria 4.0. In un mondo sempre più interconnesso, si inserisce infine anche l`esigenza di salvaguardare l`autenticità creativa del genio italiano: dobbiamo quindi guardare al futuro tutelando nel contempo la nostra tradizionale artigianalità, che rende i prodotti made in Italy unici e per questo inimitabili".
Fonte: APCOM