Di
Ansa
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Pubblicato il
26 mar 2009
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Moda Made in Italy sotto accusa
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Ansa
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26 mar 2009
26 mar 2009
Made in Italy sotto accusa: secondo la stampa internazionale sono sempre di più i prodotti fatti all'estero ma spacciati per italiani, come emerge da una ricerca condotta tra il 2007 e oggi dall'Osservatorio Internazionale della Moda per conto del Comitato Lombardia per la Moda.
Per il quotidiano francese 'Les Echos' ormai è normale trovare jeans di grandi griffe italiane con etichetta tunisina, mentre altri marchi di spicco non disdegnano di delocalizzare una parte del confezionamento in India, in Cina o nei paesi dell'est. Per il settimanale 'Newsweek', non è un mistero che Prato sia inondata da manodopera cinese, la maggior parte illegale, e che delle 4275 industrie tessili locali ben 2500 siano di proprietà di cinesi.
Tra i pochi ad aver riconosciuto apertamente la manifattura in Cina Giorgio Armani, che al 'The Sydney Morning Herald' ha dichiarato "con i dovuti controlli sulla qualità, che male fa la manifattura in Cina?". Differente la posizione dei francesi, con aziende come Chanel, Vuitton ed Hermes che hanno rafforzato la produzione interna. Una posizione condivisa da Giovanni Bozzetti, presidente del Comitato Lombardia per la moda: "la garanzia di alta qualità - dice - è legata alla realizzazione in Italia al 100%".
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