Milano seconda dopo Parigi per acquisti tax free di lusso durante Fashion Week

Di

Edoardo Meliado

Pubblicato il
22 ott 2018

Milano fa il pieno di globe shopper nell’ultima settimana della moda svoltasi in città dedicata al womenswear: le sfilate meneghine hanno stimolato un aumento nelle vendite tax free dell’1,4% e del 4,6% nella spesa media per singola transazione sullo stesso periodo del 2017. Lo scontrino medio ha raggiunto quota 1.499 euro, solo 89 euro in meno rispetto a quello registrato durante la kermesse parigina, che detiene il primato europeo con 1.588 euro (+7,5%).

Questi i dati pubblicati dalla società che offre soluzioni integrate per i pagamenti internazionali Planet, che descrive l’impatto delle settimane della moda nelle principali piazze del Vecchio Continente sulla spesa tax free dei visitatori extra UE.
 
Maglia nera per la rassegna londinese, che nello stesso periodo ha registrato contrazioni sia nel valore dello scontrino medio, fermo a soli 354 euro (-3,4% sul 2017), che nel volume (-14,2% sul 2017).

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“Capitalizzare i momenti più emblematici per questi comparti, come la settimana della moda, allo scopo di attrarre un numero sempre maggiore di shopper internazionali con forte capacità di spesa è fondamentale per numerose realtà dell’alta gamma”, ha commentato Sara Bernabè, Country Manager Italia di Planet.
 
Nella capitale della moda italiana, tra le nazionalità disposte a spendere di più svettano i cinesi provenienti da Hong Kong e gli statunitensi, rispettivamente con 1.910 euro (+79%) e 1.900 euro (+51%) per singola transazione, seguiti da russi (1.476 euro), cinesi (1.450 euro) e giapponesi (1.435 euro).
 
Via Montenapoleone si conferma regina dello shopping tax free conquistando il 39% del mercato luxury tax free meneghino; sul podio vanno anche Via Sant’Andrea e Via Ugo Foscolo rispettivamente con quote pari al 25% e al 13%.
 
“Come confermano i nostri dati, i settori della moda e del lusso continuano ad essere un traino imprescindibile dell’economia italiana e, a loro volta, gli acquirenti extra europei rappresentano in numerosi casi il target più profittevole in questi segmenti di mercato. Basti pensare che a livello europeo, gli acquirenti internazionali spendono in media 3,7 volte di più degli acquirenti nazionali, con alcuni rivenditori che registrano fino al 60% delle vendite da clienti non domestici”, ha aggiunto Bernabè.
 
Nella prima parte del 2018, il comparto tax free a livello nazionale si delinea stabile con una lieve crescita dell’1% nelle vendite, dell’8% nel valore medio per singola transazione e del 3% negli arrivi. Per l’ultimo trimestre dell’anno, il flusso incoming nella Penisola di turisti extra UE è previsto in crescita del 6,6%, con picchi per viaggiatori tailandesi (+48%), statunitensi (+19%) e sudcoreani (19%).