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Ansa
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29 set 2009
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Milano chiude in bellezza

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Ansa
Pubblicato il
29 set 2009

MILANO, 29 SET - In fondo Milano si chiude in bellezza. In fondo, perché a leggere invece alcuni giornali stranieri ci si immagina una stagione di passerelle oscene. Niente di tutto questo, invece. A Milano si è vista bella moda.



Certo, alcuni problemi ci sono stati, innanzitutto quello di aver concentrato in sole quattro giornate tutti i marchi importanti e le novità più interessanti. Questo non ha aiutato la serena visione delle sfilate e ha dato perfino un'immagine 'indebolita' di Milano, il che forse ha spinto alcuni giornali esteri a credere di poter sferrare 'colpi bassi'.

La crisi dei mercati non è superata - dicono tutti - e quindi la concorrenza é molto forte. Oggi Milano chiude le sue sfilate, domani si esibiranno alcuni ospiti stranieri (stilisti pakistani, indiani, russi e colombiani) ma contemporaneamente Parigi darà già il via alle sue 94 passerelle, distribuite su nove giornate. Domani, tra i marchi importanti, a Parigi sfilerà Rochas, disegnata dall'italiano Marco Zanini. Il giorno dopo, tra gli altri, Balenciaga, Balmain, Rick Owens e Nina Ricci. Venerdì 2 ottobre sarà il primo dei giorni 'tosti', con griffe come Miyake, Dior, Westwood, Lanvin, Margiela, Yamamoto.

Per sabato sono attesi tra l'altro Gaultier, Watanabe, Comme des Garcons. Il giorno dopo, domenica, Lagerfeld, Givenchy (disegnato da Riccardo Tisci), Rykiel, Ungaro, Van Noten e la griffe italiana Costume National. Lunedì, Stella Mccartney, Giambattista Valli (altro italiano molto amato a Parigi), Celine e Yves Saint Laurent (disegnato da Stefano Pilati). Il giorno dopo Chanel, Chloé, Valentino (terzo marchio italiano 'in gara') e McQueen.

Infine mercoledì, Kenzo con Antonio Marras, Louis Vuitton, Elie Saab, il marchio italiano Miu Miu e John Galliano, per poi finire giovedì con maison meno note. In attesa di vedere cosa emergerà dalla maratona parigina, alcune cose si possono dire della moda per la prossima primavera-estate. Innanzitutto che alcune tendenze stanno finendo: per esempio, la forma a uovo, è quasi del tutto sparita. Sostituita dalla linearità di gonne diritte (la cosiddetta gonna a matita) con minimo di rotondità accennata.

Poi che i pantaloni, ai quali comunque le donne non rinunciano, non saranno granché di moda, a meno che non siano aderentissimi o con morbidezze solo sui fianchi. Infine, che le zeppe sopravvivono nonostante il tentativo di 'ammazzarle' sostituendole con tacchi alti senza aiutino. Ciò premesso, le passerelle segnalano che la prossima estate sarà in gran voga la moda-lingerie, con leggerezze romantiche e trasparenze appena accennate. E che, viceversa, torna un'idea di donna forte e sexy, con tubini anatomicamente perfetti, giacchine scolpite, gonne corte.

A questo proposito va aggiunto che alcuni marchi, che si erano un po' dispersi dietro a vari filoni (la creatività ha pur bisogno di evasioni), sono tornati al loro dna, portando in passerella una moda precisa e ben identificabile. Nel complesso, emergono due idee di donna, che possono anche convivere nella stessa persona: quella romantica, leggiadra, o meglio sciolta nel vestire, insomma poco rampante nell'aspetto, che preferisce tessuti leggeri.

E l'altra, più costruita e determinata, accessoriata, body-conscious, che privilegia tubini e giacche. Quest'ultime stavolta stanno tornando davvero, pare, e perfino ben strutturate: prepariamoci ad avere spalle più larghe, in tutti i sensi.

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