Milano Fashion Week: il glamour anni ’80 con un tocco in più
Il glamour anni ’80 torna a Milano, anche se con un nuovo fiorire sofisticato e aggiornato con rifiniture sbarazzine e sportive. Pensate a un nuovo “Dynasty”, ma senza i capelli enormi, come tre stilisti non milanesi hanno mostrato nel giorno di apertura della Fashion Week di Milano.
Per esempio N. 21, di Alessandro Dell’Acqua. Una miscela di malizia napoletana e complessità milanese, perfettamente combinate da questo talento nato a Napoli.
Rivelatore, ma mai a buon mercato; suggestivo, ma mai volgare. Il designer ha proposto gonne a matita rifinite con piume da ballo; abbaglianti cardigan di grandi dimensioni coperti di lustrini, o alcuni abiti in pelle brillantemente arricchiti di balze. Dell’Acqua sa anche come miscelare le influenze sportive – reggiseni da running e giubbotti da atletica – a completi da sera senza cuciture più di ogni altro designer odierno.
“Sono io, il mio DNA, ma un po’ più vestito e legato alla strada”, ha sorriso Dell’Acqua, che si è trasferito a Milano negli anni ‘80 e si è fatto le ossa lavorando per stilisti del calibro di Gianni Versace. E nel caso in cui non fosse chiaro il riferimento agli anni ‘80, la colonna sonora era un remix di uno dei più grandi e classici inni del pop-rock, “Shout” dei Tears for Fears, singolo pubblicato nel 1985.
E in modo quatto quatto, ma un po’ ribelle, Dell’Acqua si è costruito un considerevole business di tutto rispetto, con un nuovo quartier generale in Via Archimede e un fatturato di oltre 50 milioni di euro.
Gli amanti della disco anni ’80 devono guardare ad Alberta Ferretti, che ha cambiato nettamente direzione con la sua linea omonima. Finita l’era delle stampe romantiche, spazio ai capi monocolore e a modelli metallici audaci e ben consci delle curve del corpo femminile.
La stilista ha aperto con una mezza dozzina di outfit da swimwear tutti neri, ma il nocciolo stilistico della sfilata era il glamour da Bad Girls. Da un mini abito da cocktail a mega paillette indossato sotto un luminoso giubbotto antipioggia di nylon a un abito da sera alto fino alla gola pieno di lustrini indossato da Izabel Goulart, fidanzata del portiere del Paris St-Germain Kevin Trapp.
Farrah Fawcett (“Charlie's Angels”) e Lee Majors (“L’uomo da sei milioni di dollari”) avrebbero dovuto sedere nella prima fila di questa sfilata realizzata nel cortile di un meraviglioso ospedale rinascimentale. Anche se il look più clamoroso è stata una fantastica miniguaina da party argentata e densamente rifinita con tanti cristalli. Ideale per un revival di Grace Jones. Nel caso in cui non aveste colto il riferimento, la musica di sfondo allo show era un vero e proprio inno della disco music, “Upside Down”, scritto da Nile Rodgers e Bernard Edwards degli Chic e cantato da Diana Ross.
Il terzo talento italiano che viene da fuori Milano, Francesco Scognamiglio, che è di Pompei, ha chiuso il cerchio del revival. Nello show, Francesco ha enfatizzato il suo romanticismo puro, ma con un tocco in più. Scognamiglio può lavorare con pizzi femminili e provocanti e fresche stampe floreali astratte, ma per questa stagione la sua grande idea è stata quella di fare spray-painting sui suoi abiti da cocktail di seta.
“Effettivamente era la stessa vernice metallica che si usa per verniciare le Cadillac”, ha confessato Scognamiglio dopo una grande sfilata, organizzata in una stanza piena di donne architettonicamente potenti – la storica Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale in Piazza Duomo.
Un avvertimento: le acconciature giganti stile “Dynasty” sono state bandite. In questa rinascita degli anni ’80 vista oggi a Milano, tutte le modelle hanno sfilato con eleganti chignon o trecce raccolte dietro.
E com’è finita la giornata? Con lo “Swarovski Crystal Wonderland Party”, in cui si è visto un glamour da grandi spalline aggiornato ai tempi moderni – e splendente brillantezza per tutti. Dove almeno Naomi Campbell e Jourdan Dunn esibivano vaporose acconciature a sbuffo. Joan Collins ne sarebbe stata molto contenta.
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