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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
1 giu 2017
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Michael Kors termina l’esercizio in calo e rivela che chiuderà dai 100 ai 125 negozi in due anni

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
1 giu 2017

Dopo molti anni di crescita, Michael Kors decresce nell’anno fiscale appena completato. Nell’esercizio scalato 2016-17, chiuso il 1° aprile, il marchio statunitense di lusso accessibile mostra una diminuzione del 4,6% (-4,4 % a cambi costanti), a 4,49 miliardi di dollari (4,01 miliardi di euro), contro la progressione del 7,8% ottenuta nel corso dell'anno precedente. Il suo bilancio complessivamente piuttosto negativo, con un marcato deterioramento dei risultati nel quarto trimestre, non è stato ‘perdonato’ dalla Borsa di New York, dove il titolo ha perso oltre il 9% nei primi scambi.

Lo stilista Michael Kors al termine della sua ultima sfilata a New York - © PixelFormula


La redditività del gruppo si è ulteriormente deteriorata. Nel complesso dell'esercizio, l'utile netto precipita a un -34%, a 552,5 milioni di dollari (491,6 milioni di euro), mentre nel 4° trimestre, Michael Kors va addirittura in rosso, con una perdita netta di 26,8 milioni di dollari (23,8 milioni di euro), contro l’utile di 177 milioni di dollari (158,4 milioni di euro) ottenuto un anno prima, secondo le cifre pubblicate dalla casa di moda.
 
Il gruppo imputa questi cattivi risultati, al di là del generalizzato calo delle vendite, alla debole performance dei suoi negozi e annuncia delle misure drastiche. MK intende “aumentare la redditività della sua rete di negozi in proprio chiudendo da 100 a 125 boutique entro due anni”, indica in un comunicato, senza specificare in quali aree verranno effettuati questi tagli. Grazie a a quesato piano di chiusure, Michael Kors spera di realizzare risparmi per 60 milioni di dollari all’anno.

“L’esercizio 2017 è stato un anno difficile, perché abbiamo continuato ad operare in un contesto retail ostico, ricco di livelli di promozioni elevati. Inoltre, i nostri prodotti e l’esperienza proposta nei nostri store non hanno sufficientemente coinvolto e conquistato i consumatori”, riconosce il CEO della società, John Idol, che parla già di una “annata di transizione nel 2018”.
 
Le vendite nette nei negozi monomarca del brand sono cresciute di quasi il 7,4% (+7,8% a cambi costanti) rispetto all’esercizio precedente, a 2,57 miliardi di dollari. In compenso, le vendite in comparabile diminuiscono dell’8,1%, contro l’incremento di oltre il 17,2% nell’esercizio precedente.
 
Le vendite nette risultano in crescita solamente grazie al loro forte incremento in Asia (regione dal grande potenziale per il brand), dove il fatturato è triplicato, mentre le vendite sono leggermente diminuite in Europa e in America. Ricordiamo che nell’area della Grande Cina, il gruppo ha ripreso in controllo diretto la propria distribuzione in precedenza gestita su licenza.
 
Nell’anno fiscale, le vendite all’ingrosso di Michael Kors scendono del 17,2%, a 1,78 miliardi di dollari (-17% a cambi costanti). Le licenze apportano al brand 145,8 milioni di dollari, registrando un calo del 15,9% in questo segmento, contro il +0,9% di un anno prima.
 
Per regioni, il Nord America resta il primo sbocco di Michael Kors, con 3,14 miliardi di dollari sulla totalità dell’esercizio (-10,3% rispetto all’anno precedente), mentre le vendite del 4° trimestre nel suo mercato di casa calano del 18% (-18,3% a cambi costanti), a 721 milioni di dollari.
 
Nel 4° trimestre, l’Europa registra un calo del 15,3% (-11,5% a cambi costanti), a 215,2 milioni di dollari. Sulla totalità dell’esercizio, le vendite in Europa diminuiscono del 4,6%, a 943,9 milioni di dollari.
 
Nell’ultimo esercizio, Michael Kors totalizza 827 negozi e concessioni, contro i 668 dell’anno precedente. Tenuto conto dei punti vendita in franchising (133), la griffe controlla 960 negozi in tutto il mondo.
 
Per il prossimo esercizio 2018, l’etichetta statunitense prevede di registrare un fatturato di circa 4,25 miliardi di dollari, in contrazione dal 5 al 10% a perimetro comparabile, mentre gli analisti puntavano su 4,37 miliardi. L’utile annuo per azione rettificato dovrebbe collocarsi fra i 3,57 e i 3,67 dollari. Michael Kors annuncia inoltre l’intenzione di acquistare azioni proprie per 1 miliardo di dollari.
 
Versione italiana di Gianluca Bolelli

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