7 feb 2018
Metalbottoni entra nel beachwear e prevede un triennio in crescita
7 feb 2018
Metalbottoni, azienda di Chiuduno (BG), area considerata il polo della bottoneria italiana, ha chiuso il 2017 con un fatturato di 10 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto al 2016. Ma i progetti messi in atto dall’azienda fanno prevedere trend di crescita per il prossimo triennio.
“Il 2017 è stato per noi un anno di consolidamento: abbiamo lavorato sulla qualità del fatturato, mirando a una maggiore diffusione del nostro prodotto, e sullo sviluppo estero, oggi arrivato a pesare per il 50% sul giro d’affari totale”, ha spiegato a FashionNetwork.com Gregorio Valli, CEO e Presidente di Metalbottoni. “I nostri principali Paesi esteri sono Francia, Spagna, Germania, Inghilterra e Stati Uniti”.
Sul fronte Far East, l’azienda è presente con una branch in Cina, che si occupa della produzione per il mercato locale, con controllo qualità della casa madre. Il resto della produzione avviene nell’headquarter di Chiuduno.
“Stiamo potenziando anche l’area del servizio al cliente, con nuovi inserimenti nei team stilistico e di ricerca e sviluppo, che spesso collaborano con gli uffici stile dei nostri clienti, per i quali realizziamo a volte anche delle produzioni ad hoc sulla base delle loro specifiche richieste”, ha aggiunto Maria Teresa Ricciardo, Direttore Creativo di Metalbottoni.
Lato prodotto, la principale novità riguarda l’ingresso dell’azienda nel mondo beachwear: Metalbottoni ha infatti presentato a MarediModa lo scorso novembre Màrya, la sua prima linea di accessori per costumi da bagno, parei e abbigliamento da mare, sia uomo che donna.
“L’input ci è arrivato dai nostri clienti, brand di abbigliamento che hanno anche una linea beachwear, che ci hanno chiesto di sviluppare delle proposte in quest’ambito”, ha raccontato Ricciardo. “Abbiamo creato una collezione con mood diversi e accessori variegati, lavorando molto su materiali, finissaggi e rifiniture. Màrya ha registrato un buon interesse presso i visitatori di MarediModa, sia dall’Italia che da Paesi come Stati Uniti, Francia, Spagna e Inghilterra”.
Tra le novità presentate a Milano Unica, una nuova finitura “green” dedicata al mondo del lusso, nell’ambito del progetto “No Impact” avviato dall’azienda nel 2011 e finalizzato alla diminuzione dell’impatto aziendale delle lavorazioni: “Siamo riusciti a ottenere nuove finiture dall’aspetto lucido e prezioso senza l’utilizzo di processi galvanici. La sostenibilità è nel DNA della nostra azienda da sempre e oggi siamo molto contenti di vedere che i brand di moda prestano sempre più attenzione a questo aspetto e richiedono prodotti realizzati nel rispetto dell’ambiente”, ha concluso Ricciardo.
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